I codici di comportamento decentrati: aspetti contenutistici

19 Marzo 2014
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di G. Crepaldi (ilpersonale.go-vip.net 19/3/2014)

Il 31 dicembre 2013 è scaduto il termine per l’adozione dei Codici di comportamento da parte di tutte le pubbliche amministrazioni. Si tratta di codici integrativi di quello nazionale approvato con d.p.r. 16 aprile 2013 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 4 giugno 2013.

La previsione normativa di riferimento è data dall’art. 44 della legge 6 novembre 2012, n. 190, che ha modificato l’art. 54 del Tupi (d.lgs. n. 165/2001). Al comma 5, essa stabilisce che ciascuna pubblica  amministrazione definisce, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento nazionale. La Civit doveva definirne criteri, linee guida e modelli uniformi per singoli settori o tipologie di amministrazione. Il successivo art. 45 stabilisce, infatti, che le p.a. dovono provvedere entro centottanta giorni dall’entrata in vigore di quello nazionale, dunque il 19 dicembre 2013 ma le Linee guida della Civit approvate con delibera 24 ottobre 2013, n. 75, hanno prorogato la scadenza sino al 31 dicembre.

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