Via libera del Governo al Codice di comportamento per i dipendenti pubblici e alla relazione (prevista dalla legge per la concorrenza) come primo passo per lo sblocco di norme di semplificazione e liberalizzazione delle attività economiche. Nulla di fatto, invece, per le regole anticorruzione che definiscono le incompatibilità di politici, assessori e amministratori. È quanto emerso dal Consiglio dei ministri di oggi che ha licenziato, tra l’altro, in via definitiva anche il regolamento dell’Istruzione sul sistema nazionale di valutazione e quello del Codice della strada che potenzia le commissioni mediche locali.
La relazione sulla concorrenza e l’obiettivo «amministrazione amica»
La relazione prevista dall’articolo 1 del decreto legge Sviluppo (n. 1/2012) costituisce – sottolinea il comunicato del Consiglio – il «primo passo di un procedimento che porterà all’adozione di numerosi regolamenti di liberalizzazione e di semplificazione delle attività economiche in attuazione dell’articolo 41 della Costituzione». In particolare, la relazione prevede «l’eliminazione di tutti i divieti e di tutte le procedure autorizzatorie non strettamente necessari alla tutela dei diritti costituzionali e degli obblighi comunitari internazionali espressamente indicati, secondo il criterio di ragionevolezza e proporzionalità.
Gli adempimenti residui a carico delle imprese saranno radicalmente semplificati, anche sulla base delle sperimentazioni avviate da numerose Regioni in base alle stesse norme». L’uso di internet e della trasparenza tra le banche dati informatiche consentirà una vera rivoluzione: trasformare le autorizzazioni preventive in controlli successivi, più efficaci per la tutela della salute e dell’ambiente. La concentrazione di tutte le procedure presso gli sportelli unici comunali e la diffusione delle conferenze di servizi via web renderà inoltre le procedure più rapide, efficaci e trasparenti. L’obiettivo – dice il Governo – è giungere a una nuova “amministrazione amica” che tuteli cittadini e imprese e li aiuti a essere più liberi, che agevoli lo sviluppo economico e l’occupazione, nel rispetto delle regole, con meno divieti e meno burocrazia in un mercato liberalizzato.
Dipendenti pubblici a prova di etica
Come anticipato due giorni fa dal Sole 24 Ore.com, è arrivato oggi il via libera definitivo al nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Il provvedimento, emanato in attuazione della legge anticorruzione, prevede che i dipendenti pubblici non potranno accettare regali o sconti che valgano più di 150 euro. Il dipendente pubblico, inoltre, non potrà accettare nessun cadeaux di pari «modico valore» da un subordinato o da suoi parenti fino al secondo grado, né potrà elargirlo al proprio capo. Pena il licenziamento. Particolare attenzione anche alle operazioni di insider. Secondo il nuovo regolamento – che nei primi articoli fissa i principi generali come il rispetto della Costituzione, il servire lo Stato con «disciplina e onore» – il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni d’ufficio ed evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o ancor di più nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione.
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