Marcia indietro del governo sui contratti da applicare negli appalti Pnrr e negli eventuali subappalti. Al personale impiegato continuerà ad applicarsi un trattamento economico e normativo complessivo non inferiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva (nazionale e territoriale) stipulata dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative sul piano nazionale e il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto.
Salvi i livelli occupazionali negli asili nido. Le graduatorie comunali vigenti del personale educativo e ausiliario, gestite direttamente dai comuni, potranno essere utilizzate fino all’anno scolastico 2026-2027 anche in deroga al possesso del titolo di studio. Sono le novità più significative del pacchetto di emendamenti del governo al decreto legge Pnrr (dl n.19/2024) depositati ieri in commissione bilancio della Camera che da oggi alle ore 14 (si veda Italia Oggi di ieri) inizierà a votare le proposte di modifica.
Il dietrofront del governo. La marcia indietro del governo avrà come effetto quello di riscrivere la norma del decreto legge (articolo 29) che invece aveva previsto che “al personale impiegato nell’appalto di opere o servizi e nell’eventuale subappalto è corrisposto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale maggiormente applicato nel settore e per la zona il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto”. Una previsione che aveva subito innalzato l’asticella dello scontro politico per il timore che potesse compromettere le tutele nei confronti dei lavoratori impiegati sui cantieri Pnrr. Ma dopo l’incontro con le opposizioni, il ministro Raffaele Fitto ha assicurato che l’emendamento correttivo dell’attuale formulazione dell’art 29 sarà accolto, tornando così alle regole vigenti. Esultano le opposizioni che con Marco Grimaldi e Franco Mari, capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nelle commissioni Bilancio e Lavoro parlano di “una prima vittoria di chi sa che non si possono affidare le sorti dei lavoratori e delle lavoratrici a una concorrenza al ribasso sui contratti”.
Salvi i livelli occupazionali negli asili nido. Le graduatorie comunali vigenti del personale educativo e ausiliario, gestite direttamente dai Comuni, potranno essere utilizzate fino all’anno scolastico 2026-2027 anche in deroga al possesso del titolo di studio. Lo prevede una proposta di emendamento al dl Pnrr, bollinata nelle scorse ore dalla Ragioneria generale dello Stato, voluta dal ministro per la Pubblica amministrazione, senatore Paolo Zangrillo. L’emendamento, secondo palazzo Vidoni, va in una duplice direzione: garantire la continuità lavorativa di chi oggi è occupato come supplente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia degli enti locali di tutta Italia e, dall’altro, gestire la fase transitoria rispetto alle qualifiche e ai titoli professionali del personale dedicato ai bambini tra 0 e 6 anni, determinato dal contratto nazionale di lavoro per l’accesso ai concorsi. “Ci siamo mossi con senso di urgenza, istituendo subito un tavolo di lavoro, per dare risposte concrete a un comparto essenziale per le famiglie italiane”, ha sottolineato Zangrillo. “In questi mesi sono state numerose le segnalazioni in merito alla necessità di salvaguardare i livelli occupazionali. L’emendamento è una promessa mantenuta, una azione doverosa per dare supporto in tutta Italia a centinaia di enti locali, motore essenziale della pubblica amministrazione, nonché a migliaia di lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola”.
* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 10 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)
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