Dai 30mila forestali all’assegno per le orche: l’antologia dello spreco

Tutti i record negativi della Regione che adesso si ritrova sull’orlo del baratro: ai consiglieri uno stipendio da senatore con rimborsi doppi. Ecco i numeri della cuccagna siciliana

Marcello Serra 19 Luglio 2012
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Sono messi male, d’accordo. Così si sono persino inventa­ti lo sprechino postumo, l’ul­timo prima che la «loro»Sicilia ven­ga messa in liquidazione, un con­tributo- benefit per il passaggio a miglior vita: 5mila euro per le spe­se funerarie che i loro parenti do­vranno affrontare per seppellirli. Certo, nel caso degli amministra­tori della Sicilia, il termine «passa­re a miglior vita», corna e bicorna intese, si porta appresso un qual­cosa di vagamente offensivo. Sarà mai possibile per loro passare a mi­glior vita dopo la migliore delle vi­te, tra agi, ozi e lussi che hanno por­tato la Trinacria alla bancarotta? Difficile dirlo, più facile ricordare gli sprechi.

Almeno alcuni dei trop­pi che hanno portato a un debito di 5 miliardi e 305 milioni, più altri 344 milioni rimborsati dallo Stato.

I CAMMINATORI In aprile sono stati assegnati altri 300mila euro al­l’Aran, l’agenzia per la rappresen­tanza sindacale. Il governatore ha così potuto assumere: 157 nuovi autisti, 55 sorveglianti di musei (in una Regione dove se ne contano già 1.600) e 30 camminatori che poi sarebbero i «commessi di pia­no ». Che devono trasferire da un ufficio all’altro i documenti.E pen­sare che l’Ars conta oltre 16mila di­pendenti oltre a 1.900 dirigenti.

AMBULANZE AFFOLLATE Ma non per l’assistenza. Perché se è vero che in Sicilia ci sono 256 ambulan­ze del 118, per guidare questi mez­zi sono stati assunti, negli ultimi due anni, 3.360 autisti. Il doppio dei dipendenti del 118 in tutte le al­tre Regioni.

IN CERCA DI GEOMETRIA La Sicilia conta 3.500 geometri e inge­gneri assunti 23­anni fa per il disbri­go di pratiche di sanatoria che non sono mai state esaminate.

UN MILIONE PER 28 ANNI Sono 31 gli enti inutili da tagliare ma che, al contrario, continuano a vi­vere, floridi.

Un esempio illumi­nante? Il Maac, il consorzio che da 28 anni cerca di costruire il merca­to agro-alimentare di Catania. Fi­no a oggi è costato 28 milioni di eu­ro ( quattro impiegati e cinque con­siglieri di amministrazione).

PALAZZI E CUSTODI Capolavoro dell’arte dello spreco è la Sicilia Pa­trimonio Immobiliare, guidata da un presidente che guadagna 105.794 euro l’anno, costituita nel 2006 per vendere palazzi dismessi della Regione ma che, fino a oggi, non ha effettuato alcuna transazio­ne. Così come la Beni Culturali: 1.099 dipendenti per gestire i siti archeologici. Il solo Palazzo Mirto a Palermo conta 23 custodi.

QUANTO COSTA FORMARELa formazione professionale costa al­la Regione 240 milioni l’anno. Pec­cato che siano in rosso 21 delle 34 società partecipate. Da pagare ci sono i dipendenti: 17.995, che con quelli delle controllate, delle sedi distaccate e dei contratti a tempo determinato arrivano a 28.796.

TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE Le persone che lavorano per la presidenza della Regione sono 1.385 e i dirigenti nei vari uffici sono 192. Un esercito ir­robustito di quasi un terzo, l’anno scorso, con la stabilizzazione di 4 .857 precari.

PIÙ FORESTALI CHE FORESTE Con 5 milioni di abitanti e due pic­cole catene montuose ( Madonie e Nebrodi-Peloritani), nonché qual­che puntarella ( gli Iblei, gli Erei e il comprensorio del Sosio) la Sicilia vanta però un esercito di oltre 30mila forestali, mentre la Lom­bardia, con una popolazione dop­pia e l’arco alpino alle spalle ne ha appena 3mila. Un esempio? A Go­drano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, i forestali so­no 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini sono 160mila e gli ettari a bosco so­no 80 volte di più.

TROPPO CREDITO AL CREDITO Fallimentare il credito alle piccole e medie imprese di cui si occupa­no l’Irfis e la Cape, azienda con 5 di­pe­ndenti e altrettanti amministra­tori. Ben 14 milioni investiti che, fi­nora, non hanno sortito nulla.

LA CARICA DEI 25MILA A Palermo sono 25mila gli stipendia­ti dal Comune, 10mila in più di quelli di Milano, città che però ha il doppio di abitanti. In Lombardia i dipendenti nel nuovo Pirellone sono poco più di 3mila.

MA LA BUSTA PAGA? Ma quanto guadagnano, i 90 deputati del Par­lamento siciliano? L’indennità­base ammonta a 5.101,68 euro net­ti, record italiano. Ma in Sicilia, al­l’indennità vanno aggiunti i 3.500 euro di diaria. Poi altri 4.180 euro alla voce «spese sostenute per l’esercizio del mandato», preben­de a collaboratori o portaborse.

LOMBARDO LAVORA PER TREIl presidente di giunta, Lombardo, considerate le indennità da gover­natore e da componente dell’as­semblea, guadagna 15.683 euro mensili, primato italiano. Lui com­menta: «Se dovessero rapportare il mio stipendio al lavoro che fac­cio, dovrebbero triplicarlo».

IL RIMBORSO DEL RIMBORSO I deputati del Parlamento siciliano si beccano altri 841 euro al mese (10.095,84 all’anno)come rimbor­so forfettario per le «spese di tra­sporto ». Basterebbe questo, inve­ce c’­è anche il rimborso del rimbor­so delle spese sostenute per arriva­re in ufficio: 13.293 euro all’anno (1.107 al mese)se l’onorevole sici­liano deve percorrere fino a 100 km per raggiungere la sede paler­mitana dell’assemblea, che diven­tano 15.979 all’anno (1.331 al me­se) se i chilometri sono più di 100. E se invece abita proprio a Paler­mo s’intasca comunque 6.646 eu­ro all’anno, 554 al mese. Queste ci­fre sommate a quelle precedenti portano a 14.521 euro netti al me­se lo stipendio dei deputati del­l’Ars. Cui per i presidenti di com­missione, vanno aggiunti 2.984,55 euro lordi.

UNA TELEFONATA ALLUNGA IL DEBITO Sprechino da 345 euro mensili (4.150 all’anno)anche per rifondere le spese telefoniche dei deputati Ars che però di recente erano stati pure omaggiati da Tim di 670 schede telefoniche che han­no subito allegramente distribui­to a parenti, amici, amanti.

ORCHE A SECCO E mentre si naufragava in una mare di debiti le uniche a stare a galla, coccolate e ben pagate sono state due orche marine islandesi, comprate per duecento milioni di lire nel 1984 dalla Regione e destinate a un par­co ac­quatico da realizzare e mai re­alizzato sulla costa di Sciacca. Co­sì le orche sono rimaste in Islanda, mantenute con un assegno «fami­liare » di sei milioni di lire al mese. Pare abbiano chiesto un giusto adeguamento al costo della vita.

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