Stop regali e più etica nella p.a.

Marcello Serra 1 Giugno 2012
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Niente regali agli statali («in connessione con l’espletamento delle proprie funzioni»), e disco verde al codice comportamentale per dirigenti e impiegati che, in caso di violazioni, rischiano sanzioni fino al licenziamento. Congelato, invece, lo stop di tre anni a ex politici e candidati che aspirano a ricoprire incarichi di vertice nelle amministrazioni pubbliche. Fa due passi avanti e uno indietro il disegno di legge per la lotta alla corruzione (C 4434-A e abb.), in votazione nell’aula della camera, dove tornerà lunedì 4 giugno, malgrado il Pdl, in disaccordo con alcune norme governative, avesse chiesto un rinvio. Via libera ieri a un emendamento del ministro della funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, che impone l’adozione di un regolamento ispirato ai principi costituzionali di «diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse» generale, secondo cui se verrà arrecato un danno economico per condotta scorretta, sarà il dipendente a doverlo rimborsare di tasca sua; codice valido anche per le magistrature, toccherà alle associazioni di categoria o, in caso di loro inerzia, agli organi di autogoverno varare le norme di condotta, la cui violazione comporterà responsabilità disciplinare. Sì, poi, a dati su opere e appalti raccolti in file «aperti» ai cittadini, ma l’esecutivo finisce sotto quando passa con i voti di Pd, Idv, Lega, Api e Mpa una proposta che prevede che un pubblico impiegato che abbia percepito soldi in maniera indebita sia sottoposto al giudizio sulla responsabilità erariale da parte della Corte dei conti. Stand-by sul divieto di ricorso agli arbitrati, sulle regole antimafia nelle gare pubbliche, sul veto di conferire ruoli dirigenziali per un triennio a chi ha svolto incarichi politici, o è stato in lizza per cariche elettive: il governo, riferisce a ItaliaOggi uno dei relatori Angela Napoli (Fli) «sta tentando una mediazione coi partiti, soprattutto con il Pdl. Capisco la posizione dell’esecutivo, che vuole approvare un testo così importante con un’ampia maggioranza, ma il pericolo è che possa essere annacquato». Lunedì nuovo vertice con i ministri Patroni Griffi e Paola Severino (Giustizia) e i rappresentanti dei partiti, per cercare di superare lo stallo.

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