La Lombardia quarta in Italia per gli stipendi dei consiglieri

Ma da gennaio solo 6 assemblee Saffioti e Raimondi: il lavoro è anche nelle Commissioni

Marcello Serra 31 Marzo 2012
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Lo stipendio degli 80 consiglieri regionali lombardi li colloca al quarto posto nella classifica italiana dei consiglieri più pagati. Secondo un’inchiesta di «Panorama», infatti, il reddito mensile lordo dei nostri rappresentanti al Pirellone arriverebbe a 15.607 euro, contro i 20.730 dei loro colleghi siciliani, i 16.634 dei sardi e i 15.994 dei pugliesi. I più poveri, si fa per dire, sono i consiglieri umbri con 8.588 euro; mentre i campani guadagnano 15.448 euro e i laziali 13.366.
Dal primo gennaio al 25 marzo, l’assemblea lombarda si è riunita 6 volte. Poco più dell’ultima in classifica (Trentino Alto Adige con 4) e poco meno della metà della prima regione a statuto ordinario (Veneto con 13). Il numero di 80 consiglieri della Lombardia, poi, viene eguagliato dalla Sardegna e battuto solo dai 90 della Sicilia. Tra le regioni più grandi, il Lazio ha 74 consiglieri mentre la Campania 61. In coda alla classifica, per il numero di rappresentanti regionali, si piazzano Basilicata e Molise con 30. Tuttavia, come dimensioni, la Lombardia non può certo essere paragonata con Basilicata e Molise e, infatti, il vicepresidente del Consiglio regionale, Carlo Saffioti (Pdl), ricorda che a livello pro capite la Lombardia ha «il minor costo per i cittadini e il più basso numero di consiglieri regionali rispetto agli abitanti».
La critica
L’esponente bergamasco del Popolo della libertà critica l’inchiesta perché non sarebbe «un modo corretto di fare informazione», in quanto raggiunge il risultato «di mettere tutti sullo stesso piano, chi lavora molto e chi poco». Saffioti sottolinea come in Lombardia i consiglieri svolgano la loro attività «soprattutto in Commissione e nei gruppi di lavori», con le sedute plenarie che rappresenterebbero solo la punta dell’iceberg. Anche secondo l’assessore all’Ambiente, Marcello Raimondi, «la produttività del Consiglio non si può misurare solo nelle sedute effettuate», ma bisogna tener conto anche del «lavoro delle Commissioni» e di quello «dei consiglieri sul territorio».
Inoltre la Lombardia è l’unica regione, insieme all’Emilia Romagna, a essere in regola «per quanto riguarda i parametri introdotti da Tremonti sul numero di Consiglieri rispetto alla popolazione». Più che sul numero delle sedute, sottolinea Raimondi, «dobbiamo spronare il Consiglio sui provvedimenti da adottare». L’assessore al Territorio, Daniele Belotti (Lega), sottolinea come il rapporto consiglieri-abitanti in Lombardia sia il più alto «con un consigliere ogni 120 mila abitanti», mentre in alcune regioni il rapporto cala a «uno ogni 10 mila». Inoltre, la Lombardia è quella che «costa meno ai cittadini, con 7,8 euro pro- capite». Sulla produttività, poi, Belotti sottolinea che molto «dipende dai fondi che si hanno», perché «più fondi» significa «più leggi». Purtroppo con i tagli imposti dal governo di leggi se ne approvano poche «a prescindere dal colore politico della giunta».
Progetti di legge
«Se ci basiamo solo sulle sedute è vero che stiamo lavorando un po’ poco» ammette il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Gabriele Sola. E poi sprona l’assemblea regionale sottolineando di aver depositato «quattro progetti di legge», rimasti però «nel cassetto». Secondo Sola il Consiglio dovrebbe «lavorare di più e con più ordine», perché «la macchina è inceppata e in questo mi auguro non ci sia dolo». Per Mario Barboni, consigliere regionale Pd, «ci sono anche le Commissioni ed è sbagliato guardare al lavoro che fa un consigliere solo legato al Consiglio». Poi c’è l’aggravante che «la Lombardia soffre di una situazione politica che contribuisce a rallentare il lavoro del Consiglio», anche se la prossima settimana dovrebbe essere portato in aula «il progetto di legge sviluppo, che è una legge corposa».

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