Scuola, tornano i concorsi300mila professori candidati

Dopo 13 anni, si torna all’antico: il ministro Profumo vuole reintrodurre i bandi per le cattedre di elementari, medie e superiori. “Servono professori giovani, non si può bloccare una generazione di neolaureti”

Marcello Serra 19 Dicembre 2011
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TORNANO i concorsi a scuola, dopo 13 anni. Concorsi per maestri delle scuole elementari, per professori di medie e superiori. Concorsi per le aree letterarie e quelle matematiche. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, in carica da poco più di un mese, sta per mettere le mani anche su questo tabù della moderna Pubblica funzione: il reclutamento dei docenti.

In questi giorni Profumo ha chiesto ai suoi funzionari di impegnarsi a realizzare nell’arco del 2012 una serie di concorsi. “Voglio riaprire la scuola ai docenti giovani ed evitare di bloccare una generazione di neolaureati che oggi non ha alcuna possibilità di ottenere una cattedra”. Lo ha detto nell’ultima riunione tecnica convocata in viale Trastevere.

I diversi bandi che saranno ufficializzati nel 2012 saranno appendici di un unico maxi-concorso dai numeri impressionanti: sono 300 mila i potenziali candidati a un posto da insegnante. I numeri si fanno in fretta. Nelle graduatorie ministeriali (chiuse e a esaurimento) nel 2011 si sono accumulati 244 mila abilitati all’insegnamento, un esercito. Ed è da qui che negli ultimi tredici anni si è unicamente pescato per soddisfare un fabbisogno di insegnanti che si è stabilizzato sui 20 mila ogni anno.

Poi ci sono 30 mila “laureati abilitati” fuori da ogni graduatoria, e questi sono gli aspiranti docenti bloccati dall’attuale prassi di reclutamento. Ancora, i rinnovati Tirocini formativi attivi (Tfa) produrranno nel 2012 altri 20 mila “aventi diritto” a una cattedra. La prima stima del ministero è di un concorsone aperto, appunto, almeno a 300 mila persone. “Per esperienza sappiamo che a ridosso delle prove i numeri crescono”. Il ministro vuole rendere pubblici i bandi nel 2012 e, se possibile, entro il prossimo anno iniziare anche il percorso attuativo: pre-test, quiz, poi scritti e orali.

La novità è fresca, e quindi si stanno studiando gradualmente tutte le possibilità di realizzazione. Il lavoro titanico è quello di conoscere nel dettaglio le esigenze (cicli scolastici, aree di insegnamento, singoli provveditorati provinciali). Ancora, si dovrà capire se il neoministro intende raccordare il nuovo concorso alle scelte dell’ex Mariastella Gelmini, che nell’ultima fase di governo aveva avanzato “disegni” su formazione e reclutamento mai diventati legge per la caduta dell’esecutivo. E poi il recente intervento del ministero del Lavoro sull’innalzamento dell’età pensionabile renderà davvero complesso il lavoro dei funzionari del ministero dell’Istruzione: il rischio è che nella scuola i posti di lavoro disponibili con l’allungamento dell’età pensionabile si riducano ulteriormente, come ha più volte denunciato il sindacato.

Profumo è comunque intenzionato a procedere nella riapertura dei concorsi. Ha detto il ministro: “Oggi l’età media degli insegnanti è intorno ai 40 anni”. Va abbassata per venire incontro alle esigenze delle nuove leve laureate e degli stessi studenti. Con un “concorso 2012” si tornerà a rispettare una legge di Stato che da sempre prevede che i nuovi insegnanti siano scelti per metà dalle graduatorie e per metà attraverso bandi pubblici. E c’è un altro motivo per riaprire i bandi per l’insegnamento. Con il ministero Gelmini sono stati avviati, appunto, i Tirocini formativi attivi per i laureati. I tecnici del ministero ora spiegano: “Sarebbe incongruo oltreché inutilmente dispendioso non dare a questi tirocinanti la possibilità di uno sbocco lavorativo”. Possibile, viste le graduatorie infinite, solo attraverso un bando pubblico.

Già. Oggi l’accesso al lavoro di docente presenta diverse strozzature. Una di queste è diventato un dramma generazionale: la legge Gelmini ha escluso dalle graduatorie a esaurimento (Gae) ventimila persone che si sono laureate in Scienze della formazione tra il 2008 e il 2011. Il bando potrebbe essere una risposta anche per loro. E un problema più volte avanzato sul sistema vigente, anche in sede parlamentare, è che l’assunzione per graduatoria spinge a un esodo di professori meridionali verso Roma e verso il Nord: spesso riescono a scavalcare, in grazia di legge, i docenti locali.

Nei tre anni abbondanti di governo la Gelmini è riuscita a riaprire il concorso per presidi, 42 mila richiedenti per 2.386 posti: la prova è in viaggio (si sono appena fatti gli scritti) dopo un mare di polemiche sui pre-test sbagliati e i modi in cui il quizzone è stato gestito. Con il governo Monti tornano i concorsi per maestri e prof. Gli ultimi furono del 1999, questi dovranno essere organizzati in modo da sciogliere i “vuoti” che le troppe leggi sul reclutamento scolastico hanno finito per creare.

Corrado Zunino

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