Un tetto – ribadiscono i due – che questa giunta ha gattopardianamente eluso, cambiando tutto per cambiare nulla». Al momento, i responsabili di settore «fiduciari» (nominati sia dal governo Zanonato che da quello precedente di Giustina Destro) sono 16 su 45 e rappresentano quindi il 35% del totale. Mentre, in base alla legge del ministro per la Pubblica amministrazione, a Palazzo Moroni non si dovrebbe oltrepassare il 17%. Dunque, non più di 8 dirigenti «di fiducia». La giunta, però, ha preferito prendere tempo, rinviando al 2012 le eventuali modifiche. Ed allungando così i 16 contratti, scaduti ieri, fino al 31 dicembre. «Cosa succederà l’anno prossimo? Nulla – sorridono i leghisti Littamè e Venuleo – Assisteremo ad una nuova proroga e ad incarichi a progetto che lasceranno invariato il trattamento economico, in barba al decreto Brunetta ». Discorso a parte invece per la Peron, che rimarrà dirigente a Palazzo Moroni fino a quando scadrà il mandato di Zanonato. Alle accuse replica l’assessore alle Risorse umane Marco Carrai: «Non c’è alcuno scandalo nelle proroghe dei dirigenti, né irregolarità. Come tutti gli altri Comuni d’Italia stiamo cercando di interpretare al meglio il decreto Brunetta, nel tentativo di mantenere in organico personale su cui l’amministrazione ha investito molto e che è prezioso per la macchina comunale».
Davide D’Attino
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