Ddl Madia, via libera a emendamento che consente l’accesso ai database pubblici

La commissione Affari costituzionali alla Camera approva la norma che introduce anche in Italia il Foia (Freedom of Information Act). Permetterà di consultare gli archivi con una maggiore libertà e facilità, anche tramite internet

Marcello Serra 30 Giugno 2015
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E’ la norma che consente l’accesso ai data base pubblici, anche via web, a “chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti”, nel rispetto della tutela dei dati personali. La commissione Affari costituzionali alla Camera ha approvato un emendamento al ddl delega per la pubblica amministrazione – firmato dai deputati Pd, Paolo Coppola e Anna Ascani – che introduce anche in Italia il Freedom of information act (il cosiddetto Foia).

La modifica, annunciata dalla ministra Marianna Madia, apre a “chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti” l’accesso ai dati e ai documenti detenuti dalle Pubbliche amministrazioni, “nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati“. Dunque si potrà accedere agli archivi con una maggiore libertà e facilità, anche tramite internet. Nel futuro decreto legislativo, il governo dovrà favorire “forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.

L’emendamento – Il Foia (tradotto “atto per la libertà di informazione”) è una legge sulla libertà di informazione nata negli Stati Uniti nel 1966 e che più volte è stata annunciata anche nel nostro Paese. Con l’approvazione dell’emendamento, è riconosciuta la possibilità di spulciare nei faldoni, magari trasformati in dataset telematici, ma entro certi limiti, visto che l’apertura “ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni” dovrà avvenire “nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati”. Tutto ciò, si legge nella proposta di modifica, “al fine di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e – appunto – sull’utilizzo delle risorse pubbliche”.

Per far funzionare il meccanismo si prevedono anche “sanzioni a carico delle amministrazioni che non ottemperano alle disposizioni normative in materia di accesso”. In Italia si parla da tempo del Foia e prima dell’emendamento era stato depositato un apposito disegno di legge. Anche il governo si è espresso a favore del Foia, tanto da inserirlo nel Documento di economia e finanza (2015).

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