Specificità della contestazione disciplinare

19 Giugno 2015
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di R. Squeglia (ilpersonale.go-vip.net 19/6/2015)

La contestazione di addebito è senza dubbio, non solo in ordine cronologico, essendo il primo stepprocedimentale in materia disciplinare, ma anche per la rilevanza e complessità dell’atto, uno degli argomenti maggiormente battuti in materia.

Ripetutamente in questo spazio dedicato all’approfondimento delle problematiche relative all’esercizio del potere disciplinare, si sono segnalati arresti giurisprudenziali relativi al tema, che per la sua pregnanza riporta continuamente nuovi (e meno nuovi) problemi all’attenzione della magistratura.

Da qualsivoglia versante si osservi il fenomeno, sia da quello dell’amministrazione procedente sia da quello della difesa dell’incolpato, particolare attenzione viene posta alla redazione dell’atto, alla celerità dell’adempimento ed al perfezionamento delle attività finalizzate alla comunicazione. Deve osservarsi che però, mentre il secondo ed il terzo degli aspetti citati sono stati disciplinati in maniera puntuale prima dalla contrattazione collettiva, poi dalla legge nel processo di rilegificazione introdotto dal d.lgs. n. 150/2009 (c.d. “decreto Brunetta”), così non è stato per il contenuto della contestazione di addebito.

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