Rispondendo alle domande dei parlamentari in commissione Semplificazione, Madia ricorda come nella legge di stabilità «siano state bloccate tutte le assunzioni e quindi le relative risorse che ci sono e sono lì». Quindi, sottolinea il ministro, ci sono i fondi, «non è giusto usare la parola tesoretto, che è abusata, ma abbiamo le risorse per ricollocare» i dipendenti delle Province.
Il ministro ha inoltre evidenziato la «complessità delle operazioni di mobilità, che coinvolge circa 20 mila persone, ed è la più importante della storia italiana». Ora, spiega, «stiamo dicendo alle Regioni di sbrigarsi a fare le leggi regionali», così da definire le funzioni e i dipendenti che vengono loro trasferiti. Quindi, aggiunge il ministro, «se riescono i territori, passando per le leggi regionali che ridisegnano le funzioni sulla base della riforma Delrio, è meglio, perchè ne beneficia il territorio stesso».
Tuttavia se ciò non dovesse accadere, avverte Madia, «ci siamo tutelati, abbiamo le risorse e anche gli strumenti» visto che «abbiamo anche aperto il portale» per gestire la mobilità (www.mobilità.gov.it). Il ministro ha in questo modo ribadito l’obiettivo: «Garantire tutti le lavoratrici e tutti i lavoratori delle Province italiane, assicurando stipendio e lavoro».
«L’orizzonte che ci siamo dati per completare il percorso è la fine del 2016», non a caso nella legge di stabilità «abbiamo bloccato le assunzioni per tutto il 2015 e tutto il 2016», così da avere le risorse per ricollocare i dipendenti delle Province in eccedenza.
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