ANCI: Riparte contrattazione, lavoriamo con Upi e Unioncamere a piattaforma da presentare a governo e Aran

Riparte dopo tanti anni la contrattazione nella pubblica amministrazione (ferma dal 2009) e i Comuni ci sono e lavorano, insieme a Unioncamere e Upi, affinché si arrivi ad un’ampia piattaforma da portare nelle sedi deputate come Aran e Governo

22 Aprile 2016
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“Riparte dopo tanti anni la contrattazione nella pubblica amministrazione (ferma dal 2009) e i Comuni ci sono e lavorano, insieme a Unioncamere e Upi, affinché si arrivi ad un’ampia piattaforma da portare nelle sedi deputate come Aran e Governo”. Lo ha detto Umberto Di Primio, Sindaco di Chieti, Vicepresidente Nazionale dell’Anci con delega alla Pubblica Amministrazione, al Personale e alle Relazioni Sindacali al termine del comitato di settore sulla contrattazione nella pubblica amministrazione, riunitosi oggi nella sede Anci di Roma.
Il Comitato di Settore Autonomie Locali – di cui Di Primio è presidente – ha valutato, tra l’altro, l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Quadro relativo al riordino dei comparti in contrattazione.
“Tale provvedimento – ha evidenziato Di Primio –  semplificherà l’articolazione dei comparti del pubblico impiego riducendoli a quattro. Per gli Enti Locali la novità di maggior rilievo riguarda il fatto che i Segretari comunali e quelli provinciali confluiranno nell’area dirigenziale delle funzioni locali. Per altro, proprio su tale aspetto, pende l’attuazione della delega sulla dirigenza pubblica contenuta nella Legge Madia.
Il rinnovo del contratto – ha poi proseguito – sarà l’occasione per semplificare le norme relative ai trattamenti economici accessori in modo da risolvere i gravi problemi che gli Enti si sono trovati ad affrontare in ragione della stratificazione normativa a contratto invariato.
Oltre al parere positivo sui comparti indicati dall’Aran, abbiamo posto particolare attenzione sulla specificità contrattuale dei segretari comunali di fascia C ma anche su una forte innovazione che Anci difende da sempre ovvero quella della specificità contrattuale per la Polizia Locale, alla luce delle grandi differenze ormai consolidate con le Forze della Polizia di Stato che godono di trattamenti giuridici, economici e pensionistici di gran lunga superiori (spesso a parità di funzioni svolte). Queste norme, insieme ad altre che riguardano i piccoli Comuni e la dirigenza, daranno certamente possibilità di maggiore innovazione nella Pa, senza però comprimere i diritti dei dipendenti”.

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