Senza sblocco del turn over – continua – strumenti innovativi e investimenti in formazione, la semplificazione di cui si parla è una chimera. La beffa delle riforme a costo zero pensavamo fosse stata archiviata dai fatti”. “Sulla riduzione dei certificati chiediamo che si facciano le dovute differenze. È giusto non vessare i cittadini richiedendo certificazioni e informazioni che potrebbero essere scambiate tra gli enti pubblici o reperite nei database – aggiunge la sindacalista – ma sul tema del controllo di legalità, penso al Durc e alla certificazione antimafia, non possiamo permetterci arretramenti, visto il livello allarmante di corruzione e di illegalità diffusa”.
“Quanto all’incontro annunciato dal Ministro, mi permetto un’esortazione: non si dica più che si intende coinvolgere ‘anche la Cgil’, quasi fosse una concessione. Il coinvolgimento del più grande sindacato italiano dovrebbe essere un fatto fisiologico, non degno di menzione. Aspettiamo da tempo di poter avere un confronto vero e speriamo di trovare la stessa disponibilità nel Governo, ma sarebbe stato utile farlo prima degli annunci a mezzo stampa. Siamo ad esempio contrari all’idea che i contratti siano finanziati con i risparmi, perché questa logica aziendalista non può essere applicata ai servizi pubblici e non da certezze sulla copertura economica. I rinnovi contrattuali vanno finanziati con risorse certe. Se si intende proseguire con il blocco della contrattazione nazionale e integrativa, lo si dica chiaramente. In quel caso – conclude – si troverà la nostra ferma opposizione”.
(FONTE: www.rassegna.it)
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