La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che pone il tetto di 300 mila euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate, Rai compresa. Lo rende noto lo stesso senatore Massimo Garavaglia della Lega Nord, autore dell’emendamento.
L’emendamento stabilisce che il compenso dei membri dei Cda “delle società non quotate, direttamente o indirettamente controllate dalle pubbliche amministrazioni”, “non può essere superiore al trattamento economico del primo presidente della Corte di cassazione”, cioé appunto 300.000 euro annui.
Le disposizioni non scatteranno immediatamente ma, come si specifica nell’emendamento, ”si applicano a decorrere dal primo rinnovo dei consigli di amministrazione successivo alla data di entrata in vigore della lege di conversione del presente decreto”. Sempre a partire dalla stessa data i nuovi limiti si applicheranno anche per i contratti stipulati e agli atti emanati per i nuovi dipendenti.
Alessio Sfienti
(FONTE: ilpersonale.go-vip.net)
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