La Fp Cgil del Trentino è pronta a mobilitarsi a livello nazionale contro la spending review che, secondo le intenzioni del governo, dovrebbe portare a un taglio del 10% del personale della pubblica amministrazione degli uffici statali anche nella Provincia e contrarre le disponibilità finanziarie con riduzioni pressoché ineludibili dei servizi pubblici e di assistenza per tutti i cittadini.
“L’impostazione del governo – incalza Giampaolo Mastrogiuseppe, segretario generale Fp Trentino – è inaccettabile. Altro che revisione della spesa e lotta agli sprechi. Questa è una nuova manovra recessiva fatta pagare ai dipendenti pubblici, agli enti locali e a tutti i cittadini utenti dei servizi pubblici. Per questo, le prime iniziative di protesta della Fp prenderanno avvio già la settimana prossima”.
Domani, 17 luglio, ad Alberè di Tenna dalle 9, è prevista infatti l’assemblea dei delegati della Funzione pubblica del Trentino. “Alla presenza del segretario confederale Cgil, responsabile dei settori pubblici, Nicola Nicolosi – ricorda Mastrogiuseppe – i delegati riaffermeranno il no della Cgil alla manovra di tagli al personale e alle risorse della pubblica amministrazione in Italia. In quell’occasione, stabiliremo le iniziative di lotta da intraprendere anche a livello locale».
Il 19 luglio sarà poi la volta di una prima manifestazione nazionale a Roma contro la spending review. L’iniziativa di protesta è promossa da Flc Cgil, Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa e Uil Rua. “Lo stato di agitazione del personale del pubblico impiego – aggiunge Mastrogiuseppe – proseguirà anche nei prossimi mesi. Non possiamo permettere che attraverso la messa in mobilità e l’eventuale licenziamento di lavoratrici e lavoratori pubblici, precari e a tempo indeterminato, si giunga ad un ridimensionamento dei livelli di welfare, di protezione sociale e dei servizi ai cittadini nel momento in cui, a causa della crisi economica in atto, questi sono sempre più indispensabili a garantire il benessere e la coesione sociale. L’obiettivo che perseguiamo è che il governo metta in stand by il provvedimento e apra una confronto vero con le organizzazioni sindacali, che parta dal protocollo d’intesa sul lavoro pubblico firmato recentemente con il ministro Patroni Griffi. Se ciò non avverrà fin dai prossimi giorni, la mobilitazione proseguirà e le iniziative di protesta si intensificheranno”.
(FONTE: www.rassegna.it)
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