“Assolutamente non va bene il provvedimento sulla spending review del governo. Noi aspettiamo invece che il ministro Patroni Griffi porti in cdm il testo del disegno di legge sul quale abbiamo trovato l’accordo in Funzione pubblica tre settimane fa”. Così Massimo Battaglia, segretario generale della Confsal Unsa, spiega, in un’intervista a LABITALIA, la posizione del sindacato di categoria del pubblico impiego sulle norme per la pubblica amministrazione previste dal governo sulla spending review.
Un no forte, quello del sindacato, ‘urlato’ in piazza a Roma sabato scorso. “La nostra manifestazione -sottolinea Battaglia- è andata benissimo, con l’arrivo di iscritti della Federazione dalla Calabria e dalla Sicilia, dalla Lombardia e dal Lazio, e da tutta Italia, che hanno protestato contro l’azione del governo e continueranno a farlo, per quello che io chiamo ‘Lo Stato che taglia se stesso’. Siamo continuamente sotto attacco mediatico con gli annunci dei diversi ministri, i dipendenti pubblici vivono in una condizione di ansia per questi annunci. Manca assolutamente coordinamento tra i diversi ministri”.
Alla Confsal Unsa non vanno proprio giù i tagli previsti per il pubblico impiego. “Per noi va bene la razionalizzazione -spiega Battaglia- ma ci sono alcune cose che proprio non capiamo. Il ministero della Difesa parla di mobilità per 43.000 persone, 30.000 militari e 13.000 civili. Ma come verrà fatta? Non lo sappiamo”.
“La spending review -annuncia Battaglia- adesso la faremo noi, segnalando ogni settimana al governo i ‘veri’ sprechi che sono presenti nei ministeri e che noi conosciamo bene. Ad esempio che ci sono 44 alti ufficiali che godono di beni demaniali per i quali lo Stato paga ogni anno 3 milioni di euro di pulizie. E ancora: si parla di tagli alle auto blu e i ministeri della Difesa e della Giustizia hanno appena acquistato Jaguar e Land Rover per 100mila euro l’una”.
E sul ddl lavoro Battaglia dice: “alcuni dicono che questa riforma vada approvata per andare in Europa almeno con un pezzo di carta. Ma questo pezzetto di carta, secondo me, non creerà neanche un posto di lavoro in più. Aggiunge solo confusione alla confusione che già c’era”.
“E’ un provvedimento che non dà nessuna prospettive ai nostri figli -conclude Battaglia- e inoltre sulla vicenda esodati si è lasciati i lavoratori in una condizione di essere ‘nè carne nè pesce’, un balletto di numeri inconcepibile”.
(FONTE: Adnkronos)
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