“Quella che è iniziata come una crisi finanziaria è diventata una duratura crisi economica e rischia di trasformarsi in una crisi politica che interessa, in molti paesi, le istituzioni democratiche e il futuro stesso dell’Unione europea. Di questo sono responsabili le politiche di austerità, sposate nello stesso modo dai governi nazionali e dalle istituzioni dell’Unione Europea”. L’Unità pubblica un articolo a firma dei segretari generali dei tre maggiori sindacati europei del pubblico impiego, riuniti ieri e oggi a Londra per un seminario comune.
“Il fatto vero è che queste politiche hanno fallito – scrivono Rossana Dettori (Fp Cgil), Dave Prentis, (Unison – Regno Unito) Frank Bsirske, (Ver.di – Germania) –. La crisi dei debiti sovrani è peggiorata; la crescita economica è calata bruscamente in quasi tutti i paesi e la disoccupazione è aumentata laddove le restrizioni di bilancio sono state più severe. Sono evidenti le conseguenze sociali della diminuzione dei salari e delle pensioni, dei tagli alla spesa sociale, all’istruzione e alla sanità: un aumento della povertà, una crescente disuguaglianza, un aumento del lavoro più vulnerabile e una forte erosione della coesione sociale. I media e i politici sono stati compiacenti verso i più rozzi stereotipi nazionali di alcuni paesi per incolparli della crisi economica, portando con ciò un aumento del nazionalismo e della xenofobia.
“L’austerità in molti paesi europei è usata come un ariete per abbattere il Welfare State e indebolire le organizzazioni dei lavoratori, mentre all’interno dell’Unione Europea è in gioco semplicemente futuro del modello sociale europeo. Ora, il nuovo pacchetto per la Governance economica mira ad imporre riforme strutturali del mercato del lavoro; tagli delle prestazioni sociali e dei diritti pensionistici, la promozione della concorrenza sulla base dei ‘costi unitari del lavoro’ che ha condotto alla caduta dei salari in tutta l’Unione europea, e l’indebolimento degli accordi collettivi e della capacità di contrattazione del movimento sindacale. Esiste un’alternativa all’austerità – concludono i sindacati europei del pubblico impiego –: la crescita economica e la crescita dell’occupazione sono l’unico modo per far fronte alla crisi e per ridurre il deficit di bilancio pubblico”.
(FONTE: www.rassegna.it)
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