Intanto oggi, ha spiegato il presidente della Commissione Carlo Vizzini, si terrà a Palazzo Madama una riunione dei capigruppo per studiare il da farsi, anche se, ha fatto capire, le speranze di far cambiare rotta al dl sono pochissime. Che la riunione di ieri sera potesse portare a un nulla di fatto lo si era già capito nel fine settimana dai discorsi della maggior parte dei componenti della 1/a Commissione del Senato, che dall’annuncio del premier Monti dell’inizio della crisi non riuscivano più a vedere possibili approdi utili, soprattutto alla luce dell’inserimento delle pregiudiziali di incostituzionalità in aula, annunciata oggi dal Pdl Oreste Tofani, e dalle minacce, sempre in questo senso, lanciate dalla Lega Nord.
Sulla mancata conversione del decreto hanno quindi pesato gli oltre 140 subemendamenti (a fronte dei 5-6 maxiemendamenti messi insieme dai relatori Bianco e Saltamartini), arrivati in Commissione, la cui discussione avrebbe procrastinato oltre misura i tempi per una possibile approvazione. Deluso il ministro per la P.A. Filippo Patroni Griffi: “Il governo ha fatto ciò che doveva fare, ma la situazione non si poteva sbrogliare come del resto hanno confermato questa sera i capigruppo in Commissione”, ha spiegato all’uscita dalla Commissione. “Il governo ha fatto insieme al Parlamento un buon lavoro fino alla spending review – ha riconosciuto il ministro – ma poi si sono imposti alcuni ‘giochi’ in Parlamento”.
(FONTE: Ansa)
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento