Pensioni: scontro su buco Inpdap e 14esime

2 Ottobre 2012
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Il presidente dell’Inps Mastrapasqua: “Basta allarme sull’Inpdap. Ispezioni su chi ha aiutato i pensionati a sbagliare le dichiarazioni dei redditi”. Subito la replica dello Spi: “E’ forte con i deboli, si riprende le 14esime ma non dà nessuna risposta”

Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha disposto “un’ispezione per vedere chi ha aiutato” quei pensionati che hanno “dichiarato il falso” sui propri redditi, facendoli figurare come inferiori al minimo di legge, per ricevere la 14esima. Lo ha annunciato oggi (2 ottobre) intervenendo a Radio Anch’io.

Mastrapasqua ha dichiarato che si tratta di 185mila casi lo scorso anno, più 200mila conteggiati quest’anno. ‘Io – ha detto – voglio essere in buona fede e dico che è un errore, ma ho disposto un’ispezione per vedere chi le ha aiutate, perchè si tratta di persone deboli che sono aiutate da organizzazioni di intermediazione” Sui tempi per la restituzione, ha ribadito che all’interno dell’Inps si discute per vedere se si può andare oltre le 12 rate.

“Nessun allarmismo”, inoltre, a proposito dell’allarme legato al disavanzo dell’Inpdap, l’istituto di previdenza per l’amministrazione pubblica ora fuso con l’Inps. “Non solo affermo e confermo che non c’è alcun allarme, ma sottolineo che non si scherza con le pensioni e con i pensionati”, ha dichiarato Mastrapasqua, aggiungendo che “fare speculazioni” è “una cosa scorretta”.

All’Inps replica a stretto giro il segretario generale dello Spi Cgil, Carla Cantone. “Il presidente dell’Inps sta facendo il forte con i deboli e il debole con i forti. Da un lato infatti rincorre i pensionati che nel 2009 non hanno fornito una corretta documentazione e si riprende la quattordicesima, dall’altro lascia senza scomporsi più di tanto che le amministrazioni pubbliche non paghino i contributi”.

“Nessuno – prosegue Cantone in una nota – intende scherzare sulla pelle dei pensionati. Anzi, proprio perché‚ le questioni in campo sono serissime sarebbe auspicabile una risposta più risoluta da parte del presidente e non limitarsi a dire che bisogna ancora verificare se qualche ente pubblico ha evaso il pagamento dei contributi”.

“L’allarmismo – conclude – rientrerà solo quando la situazione sarà sanata, di certo non prima”.

(FONTE: www.rassegna.it)

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