“La proroga dei contratti a tempo determinato è un passo importante, ma ora serve un confronto urgente sulle tante questioni aperte nel pubblico impiego. A partire da gestione del personale, relazioni sindacali e contratti”. Così Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili – segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa – commentano l’approvazione definitiva da parte del Senato della legge di riconversione del decreto che prevede la proroga al 31 dicembre 2013 degli incarichi dei precari a tempo determinato. I sindacati chiedono, però, al governo un passo in avanti, anzi più di uno.
Le quattro federazioni del pubblico impiego hanno, infatti, scritto al ministro Gianpiero D’Alia per sollecitare la riapertura del tavolo con il Dipartimento della Funzione pubblica e la ripresa degli accordi del maggio 2012: “Sui lavori flessibili bisogna superare l’emergenza attraverso una regolamentazione complessiva, sia legislativa che contrattuale, che riguardi le diverse tipologie di contratto e che tenga conto delle specificità dei comparti”, rilanciano Dettori, Faverin, Torluccio e Attili.
Che poi mettono in fila le priorità. In primo luogo la gestione del personale e in particolare i lavoratori in soprannumero o a rischio esubero: “La legge sulla spending review ha previsto l’esame congiunto. É necessario aggiornare rapidamente la normativa sia per chiarire i casi in cui la soluzione delle crisi finanziarie delle amministrazioni possano essere affrontate dichiarando gli esuberi, sia per perfezionare i meccanismi di mobilità e riqualificazione”.
Così come, rimarcano i quattro segretari generali, è indispensabile intervenire sul sistema delle relazioni sindacali: “L’atto di indirizzo all’Aran va profondamente rivisto. Per riorganizzare davvero la pubblica amministrazione occorre più trasparenza – nella gestione, nei bilanci, nella disponibilità dei dati – e più partecipazione da parte dei lavoratori”.
E poi la questione contrattuale: “Il blocco del contratto nazionale va superato e va definito un percorso per un rinnovo contrattuale cui i lavoratori pubblici hanno diritto, sia per la parte normativa che per quella economica. E’ necessario consentire il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori pubblici, fortemente eroso dall’inflazione registrata e dai blocchi retributivi reiterati”.
(FONTE: www.rassegna.it)
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