Grecia: approvato il taglio di 25mila statali

Per soli tre voti nella notte passa la riforma della pubblica amministrazione che prevede migliaia di licenziamenti per i dipendenti dello Stato ellenico. Il provvedimento rientrava nell’ambito degli interventi richiesti dalla troika

18 Luglio 2013
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Con soli tre voti di margine, il parlamento greco ha approvato la riforma dell’amministrazione pubblica che prevede lo spostamento ad altre funzioni, il licenziamento o la cassa integrazione per 25mila dipendenti statali entro la fine dell’anno. A nulla sono valse settimane di scioperi e proteste: con 153 voti su un totale 300 deputati, Atene ha detto sì al disegno di legge che dà il via libera al piano lacrime e sangue, in un paese già martoriato dalla disoccupazione.

Il disegno di legge rientrava nell’ambito degli interventi richiesti dalla troika per lo sblocco di una nuova tranche di prestito (7 miliardi di euro). L’approvazione è arrivata nella notte, mentre in migliaia protestavano fuori dal parlamento. Sul voto si giocava la tenuta stessa del governo Samaras, che ha una maggioranza di soli cinque voti dopo la crisi politica di giugno e l’uscita dalla coalizione del partito della sinistra moderata.

Secondo lo schema approvato, oltre 4mila lavoratori del settore pubblico, soprattutto insegnanti e dipendenti delle amministrazioni locali, perderanno il posto di lavoro entro l’anno. Altri 25mila riceveranno il 75% del salario ancora per otto mesi, dopo di che verranno licenziati se nel frattempo non saranno stati trasferiti ad altri incarichi.

A nulla sono valse quindi le proteste di migliaia di dipendenti pubblici, insegnanti, poliziotti che da martedì si sono assiepati davanti al parlamento nella speranza di conservare il lavoro, bloccando l’approvazione della riforma. Il leader della sinistra radicale Alexis Tsipras, ha parlato di “sacrificio umano” definendo il progetto un “disastro”.

Il tutto a poche ore della visita del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, rappresentante di quella Germania vista dai greci, e non solo, come il principale sostenitore delle misure di austerità. Non a caso, tutte le manifestazioni sono state proibite dalla polizia in una vasta area del centro storico di Atene, tra cui il Parlamento, e la zona intorno all’ambasciata tedesca.

(FONTE: www.rassegna.it)

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