A distanza di circa un anno(1), un’altra decisione del Consiglio di Stato (sezione III, n. 2448 depositata il 6 maggio 2013), induce una nuova riflessione sulla delicata quanto complessa tematica delle implicazioni in sede disciplinare della sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice penale a carico di dipendente pubblico.
A fronte di un dato normativo(2) a prima vista di apparente chiarezza, deve invece registrarsi, sul piano applicativo, più di qualche perplessità, almeno stando all’analisi del contenzioso giudiziario che si registra.
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