di R. Squeglia (ilpersonale.go-vip.net 8/3/2013)
La segnalata pronuncia della S.C. (n. 2168 del 30 gennaio 2013) può considerarsi paradigmatica sul dibattuto e sempre attuale tema della valenza da attribuirsi, a fini disciplinari, alla sentenza pronunciata ex art. 444 c.p.p., il cosiddetto “patteggiamento”.
Sin dalle prime applicazioni in sede penale dell’istituto processuale introdotto dalla riforma del c.p.p. del 1988, si pose il problema dei riflessi che la scelta operata dal dipendente – imputato in sede penale per l’applicazione della pena su richiesta – avrebbe avuto sulla sua posizione in ambito disciplinare, qualora quest’ultimo fosse stato sottoposto a procedimento disciplinare per i medesimi fatti già sottoposti all’attenzione del giudice penale.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento