di C. Dell’Erba (ilpersonale.go-vip.net 19/1/2015)
Sono assai pesanti i vincoli dettati dalla legge di stabilità 2015, legge n. 190/2014, alle assunzioni di personale nelle regioni e negli locali, nonché nelle amministrazioni statali, per gli anni 2015 e 2016. Siamo in presenza di una scelta che si muove in direzione assai diversa, per non dire opposta, rispetto alle indicazioni dettate dal d.l. n. 90/2014 appena la scorsa estate. Alla base di questa scelta legislativa il tentativo di risolvere i problemi legati alla applicazione delle previsioni della stessa legge di stabilità che impongono un drastico taglio di personale alle province, il 50% che scende al 30% nelle città metropolitane e nelle province montane che confinano con altre nazioni. Con questi vincoli il legislatore vuole spingere le amministrazioni locali e regionali, nonché le stesse amministrazioni statali, a dare corso all’assorbimento del personale messo in mobilità dalle province. È una operazione assolutamente inedita e che si scontra con l’assenza di risorse aggiuntive e con la condizione di pesante difficoltà in cui si dibattono le amministrazioni locali.
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