Il Commento – Il reclutamento degli infermieri tra normativa obsoleta e difficoltà organizzative

Una notizia riportata dalla stampa, qualche giorno fa, si presta ad una riflessione su di un fenomeno che è ormai giunto a dimensioni ai limiti della ingestibilità: il reclutamento da parte delle aziende sanitarie di infermieri che, come è noto, costituiscono il profilo professionale più numeroso del Servizio sanitario con ben 270.000 dipendenti.

8 Giugno 2016
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di S. Simonetti (ilpersonale.go-vip.net 8/6/2016)

Una notizia riportata dalla stampa, qualche giorno fa, si presta ad una riflessione su di un fenomeno che è ormai giunto a dimensioni ai limiti della ingestibilità: il reclutamento da parte delle aziende sanitarie di infermieri che, come è noto, costituiscono il profilo professionale più numeroso del Servizio sanitario con ben 270.000 dipendenti. La notizia di cui si diceva riguarda  centinaia di infermieri italiani che sono stati assunti in molti ospedali inglesi con selezioni fatte in Italia o via Skipe. Così mentre da una parte ci sono molti professionisti che riescono facilmente ad essere assunti all’estero – con trattamento notevolmente migliore –  dall’altra a casa loro fanno domanda di concorso insieme ad altri 15.000 colleghi per entrare nel Servizio sanitario nazionale.

Un aspetto molto singolare della professione è senz’altro quello del reclutamento in quanto la numerosità dei posti vacanti messi a concorso e il grande avvicendamento di professionisti  che subiscono un’usura lavorativa maggiore di altri, rendono un concorso pubblico per infermiere la procedura più complessa che una azienda sanitaria si trovi ad espletare.

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