La corretta assegnazione delle posizioni organizzative all’esame della Suprema Corte

La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere su una controversia riguardante la corretta procedura di assegnazione delle posizioni organizzative, in coerenza con le indicazioni contenute nel contratto degli enti locali, a fronte del ricorso presentato da un aspirate concorrente che non è stato nominato dall’amministrazione.

17 Ottobre 2017
Modifica zoom
100%
La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere su una controversia riguardante la corretta procedura di assegnazione delle posizioni organizzative, in coerenza con le indicazioni contenute nel contratto degli enti locali, a fronte del ricorso presentato da un aspirate concorrente che non è stato nominato dall’amministrazione.

Le doglianze del ricorrente

A seguito della selezione effettuata dall’ente con avviso pubblico interno, nell’ambito delle valutazioni ai fini del conferimento dell’incarico di posizione organizzativa, si procedeva come segue:
a) capacità ed esperienza professionale specifica per la posizione organizzativa da attribuire limitata agli ultimi tre anni di servizio del posto da ricoprire;
b) posizione ricoperta nella categoria contrattuale D di istruttore direttivo.
La concorrente esclusa dall’incarico, lamenta la violazione da parte dell’ente del criterio utilizzato (esperienza degli ultimi tre anni) in violazione delle regole stabilite dal contratto collettivo e nell’avviso pubblico, aggiungendo come il dirigente non abbia proceduto ad un esame comparativo delle domande, tra i diversi aspiranti al ruolo da ricoprire, ed, infine, l’assegnazione è avvenuta in mancanza di puntuale motivazione.

Continua a leggere l’articolo

 

NOVITA’ EDITORIALE:

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento