Progressioni interne: incidenza della sanzione disciplinare sulla partecipazione del dipendente

La pronuncia del Tribunale di Pisa, che si segnala, è meritevole di segnalazione e di una specifica riflessione in quanto affronta la tematica degli effetti collaterali delle sanzioni disciplinari

25 Gennaio 2018
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La pronuncia del Tribunale di Pisa, che si segnala, è meritevole di segnalazione e di una specifica riflessione in quanto affronta una tematica di peculiare interesse pratico. Si tratta di uno dei più comuni e significativi (in quanto potenzialmente incidenti sulla carriera del pubblico dipendente) effetti collaterali delle sanzioni disciplinari: l’efficacia della stessa al di là del connaturato aspetto punitivo ed afflittivo che le contraddistingue.

Nella fattispecie all’esame del Tribunale toscano in funzione di Giudice del Lavoro, un dipendente pubblico lamenta l’illegittimità di una clausola della disposizione con cui l’amministrazione di appartenenza del ricorrente ha indetto una selezione interna per l’attribuzione di un superiore profilo professionale. Tale clausola impedisce la partecipazione alla suddetta selezione al personale che abbia subito, nel precedente biennio, l’applicazione di sanzione disciplinare superiore alla censura. Adisce quindi il Giudice del Lavoro onde sentir dichiarare la irragionevolezza e l’illegittimità della citata clausola alla stregua di molteplici parametri di livello costituzionale, con specifico riferimento alla posizione di altri dipendenti che, fatti segno di analoghe sanzioni, non sono incorsi nei rigori del divieto sol perché la notifica della sanzione è avvenuta di poco successivamente alla scadenza del biennio di riferimento.

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