Tra gli altri elementi di rilievo innovativo contenuti nel documento si deve ricordare che si raccomandano tanto la massima attenzione quanto una assai elevata trasparenza nella composizione delle commissioni, nonché di modulare le prove, a partire da quelle preselettive, in relazione alle caratteristiche dei posti da coprire: “non esiste una procedura o un modello di concorso standard valido per il reclutamento di qualunque professionalità”.
Occorre inoltre ricordare che, sulla base delle previsioni contenute nel D.Lgs. n. 75/2017, le PA possono prevedere un numero limitato (non superiore al 20% arrotondato alla unità superiore) di idonei e vuole “scongiurare il formarsi di graduatorie eccessivamente lunghe, formate da idonei che difficilmente potranno essere chiamati nel periodo di vigenza della graduatoria medesima e che possono bloccare la possibilità per le amministrazioni di svolgere nuovi concorsi, anche a distanza di anni, in caso di proroghe delle graduatorie”.
Consigliamo il CONVEGNO:Il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni Locali DOCENTI: Renato Ruffini, Alessandro Boscati, Giuseppe Canossi, Tiziano Grandelli |
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