di V. Giannotti (ilpersonale.go-vip.net 10/12/2013)
Subito dopo la Legge n. 125/2013 (legge di conversione del d.l. n. 101/2013), sono intervenuti in ordine di tempo, l’ANCI con due successive interpretazioni, in seguito l’ARAN nei primi giorni di dicembre e per ultimo il Dipartimento della Funzione Pubblica con la circolare n. 5/2013. In modo particolare l’attenzione di tale provvedimento legislativo era atteso da due categorie di soggetti, da una parte i vincitori di concorso e gli idonei, e dall’altro l’enorme schiera dei precari in attesa di una definitiva sistemazione. Le attese, tuttavia, non sono state soddisfatte in ragione dei vincoli e delle limitazioni contenute nel testo legislativo e a causa delle norme costituzionali che impongono alla P.A. di reclutare il proprio personale mediante concorsi pubblici aperti all’esterno. Perentoria appare, a tal riguardo, la raccomandazione contenuta nella circolare della Funzione Pubblica nel momento in cui precisa alle amministrazioni “di dare attuazione al decreto-legge nel rispetto dei principi di buona amministrazione e di non favorire infondate attese in capo ai destinatari delle disposizioni laddove non ricorrano margini per la loro assunzione a tempo indeterminato. In tal senso assume rilievo primario l’applicazione corretta della disciplina della “proroga finalizzata” dei contratti da esercitare a fronte di possibilità di stabilizzare i rapporti”.
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