Assenze per malattia: nel pubblico ci si ammala più che nel privato

La CGIA di Mestre ha riscontrato che le assenze per malattia nel pubblico impiego registrate nel 2015 sono superiori a quelle nel settore privato. Circa un dipendente su due nel pubblico impiego si ammala, mentre nel privato soltanto poco più di uno su tre.

21 Febbraio 2017
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Dall’analisi dei dati Inps, l’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha riscontrato che le assenze per motivi di salute nel pubblico impiego registrate nel 2015 hanno interessato il 57 % di tutti gli occupati (poco più di 1 dipendente su 2); nel settore privato, invece, la quota si è fermata al 38 % (più di 1 dipendente su 3).
La durata media annua dell’assenza per malattia dal luogo di lavoro è leggermente superiore nel privato  (18,4 giorni) che nel pubblico (17,6 giorni) (vedi Tab. 1).

Pur avendo lo stesso andamento in entrambi i settori, gli eventi di malattia per classe di durata presentano uno scostamento “sospetto” nel primo giorno di assenza. Se nel pubblico costituiscono il 25,7 per cento delle assenze totali, nel privato si riducono di oltre la metà: 12,1 per cento…

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Per quanto riguarda invece l’elaborazione per regione, tra il 2012 (primo anno per il quale è possibile avere una rilevazione completa) e il 2015, in tutte le regioni d’Italia sono in aumento le assenze nel pubblico (dato medio nazionale pari a +11,9 per cento), con punte che superano il 20 per cento in Umbria e Molise. Dei 5 milioni di eventi di assenza registrati nel 2015 a livello nazionale nel pubblico impiego, il 62 per cento circa è riconducibile ai dipendenti del Centro-Sud.
La situazione, invece, si capovolge quando analizziamo i dati relativi al privato. Dei quasi 9 milioni di assenze registrate nel 2015, il 57 per cento circa è imputabile agli occupati del Nord.

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