Il tema, al di là dell’aspetto specifico, riveste rilievo di natura generale (oltre che di estrema attualità) quando alla partecipazione ad un concorso il candidato produca documenti o dichiarazioni false (insanabili) rispetto ad una errata compilazione della domanda (regolarizzabile), che non può comportare l’esclusione, ovvero – in caso di assunzione – la decadenza dal servizio. Infatti, la PA a seguito delle verifiche dei titoli rilevava la loro carenza, mancando un requisito prescrittivo del bando, rispetto al titolo di studio posseduto. Il ricorrente rilevava che il sistema di reclutamento on-line (la compilazione della domanda di ammissione) non avrebbe consentito di inserire liberamente la votazione conseguita nel diploma, ingenerando un errore (di digitazione) tra la coincidenza o meno del giudizio (ad es. ottimo, distinto) rispetto a quello corrispondente espresso in numeri (un errore di corretta collocazione del titolo).
Assunzioni con titoli falsi, dichiarazioni mendaci o errore sui punteggi
La dichiarazione non veritiera, in sede di partecipazione ad una selezione pubblica, comporta effetti differenziati: le conclusioni del TAR Lazio
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