Lentamente, ma le auto blu continuano a diminuire. A fine 2011 erano circa 10.600 (cui si dovevano aggiungere quasi 54 mila vetture usate per servizio, le cosiddette auto grigie) dopo un primo calo di circa il 10% rispetto al 2010. Nei primi tre mesi di quest’anno le auto di rappresentanza sono diminuite di 248 unità mentre sono state rottamate altre 510 vetture di servizio. In tutto siamo a meno 758. Insomma, tra gennaio e marzo le auto blu sono diminuite nel loro insieme di circa il 2,5%. Per la precisione le pubbliche amministrazioni hanno acquistato 434 vetture e ne hanno radiato 1.192. I dati sono stati elaborati dal Formez il cui monitoraggio delle auto di Stato, effettuato «targa per targa» e che ormai coinvolge il 95% delle amministrazioni pubbliche, d’ora in avanti sarà pubblicato ogni mese invece che ogni 90 giorni. Continuando di questo passo, secondo i calcoli degli addetti ai lavori, a fine anno il parco auto pubblico italiano potrebbe diminuire di circa 5.000 vetture. Un traguardo che però non sembra soddisfare il ministro della Funzione Pubblica. Filippo Patroni Griffi. «Il governo Monti ha intenzione di dare un’ ulteriore e drastica riduzione delle auto di servizio che non devono diventare un inutile privilegio o, peggio, uno status symbol da esibire», ha affermato ieri il ministro in una nota di commento ai risultati diffusi dal Formez. Che cosa ha in mente Patroni Griffi per dare un colpo di acceleratore su questo fronte? Una notizia è già nota: le amministrazioni che stanno facendo le furbe, ovvero che non forniscono i dati del loro parco automobilistico al Formez, avranno presto la sgradita sorpresa di una visita degli ispettori della Funzione Pubblica. Ma l’ipotesi che sta prendendo corpo fra i tecnici che stanno lavorando al pacchetto sulla spending review (la revisione delle voci di spesa una per una) è quella di fissare un tetto annuale di spesa per le auto per ogni amministrazione. Superato questo tetto – fissando secondo criteri medi standard validi per tutt’Italia le auto blu sarebbero costrette a fermarsi in garage. L’idea del tetto potrebbe essere efficace soprattutto per le amministrazioni pubbliche siciliane e campane che, in media, dispongono di un maggior numero di auto blu per il proprio personale politico o per i propri dirigenti di prima fila. Per avere un’idea dei risparmi ottenibili basti dire che i tagli potrebbero valere circa 35 milioni annui considerando costi di gestione, acquisizione e accessori. Il risparmio salirebbe ad un centinaio di milioni considerando anche il costo del personale (autisti soprattutto ma anche personale di sorveglianza e garagisti) che verrebbero addetti a mansioni più utili. «La Pubblica Amministrazione deve continuare il proprio lavoro di riduzione degli sprechi dando anche l’esempio nell’abolizione delle spese inutili», ha alzato la palla Patroni Griffi. A schiacciarla dovranno essere il ministro Piero Giarda e il commissario Enrico Bondi che entro pochi giorni dovrà presentare il primo pacchetto di misure della spending review.
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