“La Federazione Confsal-Unsa, pur apprezzando le dichiarazioni del presidente del Consiglio Letta sulla necessità di stabilità per il nostro Paese, non ritiene ancora sufficienti né i programmi né le risposte fin qui offerte dal suo governo per risolvere le criticità che gravano sui dipendenti pubblici”. E’ quanto dichiara Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
“Se Letta ha chiesto ai dipendenti pubblici di giudicare se il suo governo è ‘del fare’ -prosegue Battaglia- gli rispondiamo che per noi è ancora un governo ‘del rimandare’. Riteniamo doveroso ricordare al presidente Letta che milioni di lavoratori pubblici sono senza contratto dal 2009 e con stipendi bloccati dal 2010, e ciò ha trasformato la stragrande maggioranza della categoria, con redditi medio bassi, in una fascia sociale a rischio indigenza”.
“Eppure -dice Battaglia- stiamo parlando di lavoratori che mandano avanti con grande difficoltà e sacrificio tutta la pubblica amministrazione italiana, come i tribunali, le carceri, le prefetture, i musei, le motorizzazioni, le ragionerie, gli impianti militari. Chiediamo pertanto che questo governo, se continuerà a lavorare come ci auguriamo, metta tra le sue priorità il reperimento delle risorse per lo sblocco del contratto dei dipendenti pubblici e di prendere questa misura già nella prossima legge di stabilità. E’ questo per noi -conclude- uno dei compiti fondamentale del cammino futuro del governo Letta se vuole essere un vero ‘governo del fare’”.
(FONTE: Adnkronos)
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