“Le commissioni riunite I e XI della Camera, nell’esprimere parere favorevole alla proroga del blocco dello stipendio per i pubblici dipendenti, compiono l’ennesima iniquità, che sa anche sfacciatamente di presa in giro, quando proprio nel parere espresso vengono riconosciuti in modo esplicito i diritti dei lavoratori e i sacrifici loro imposti da molti anni”. Lo afferma Massimo Battaglia, segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.
“Solo in Italia esiste questa cultura politica machiavellica e contorta – continua Battaglia – in cui nella premessa di un atto si dà totale ragione ai lavoratori e poi nella decisione finale si dà loro la sentenza di morte. Le commissioni si sono comportate come Ponzio Pilato, lavandosene le mani dei diritti dei pubblici dipendenti. Eppure, le stesse commissioni mettzno in evidenza i limiti costituzionali di tali previsioni, del resto già denunciate fermamente dalla delegazione della Confsal nel corso dell’audizione”.
“Proprio per questo – conclude Battaglia – chiediamo l’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella sua veste di garante della Costituzione, e gli chiediamo di non firmare il dpr in esame, e a richiamare il governo e il Parlamento, come ha fatto nel suo discorso di nuovo insediamento, a svolgere la propria attività politica al servizio dei cittadini e dell’equità sociale, riconoscendo il diritto ai lavoratori ai dovuti adeguamenti stipendiali”.
(FONTE: Adnkronos)
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