Il Ministro ha poi aggiunto: “In questo modo siamo riusciti a semplificare e digitalizzare i concorsi con il risultato che in cinque-sei mesi si è arrivati all’assunzione di 45mila dipendenti pubblici a fronte di un milione e mezzo di domande che sono arrivate”.
A parere di Brunetta questo processo che ha “spazzato via almeno un trentennio di vincoli e blocchi del turnover da solo non basta” e bisogna proseguire per rinforzarlo. Vi è innanzitutto il “problema dalla mancanza delle skills professionali nella P.a, che lo stesso presidente Decaro ha ricordato. Ma questa difficoltà – ha spiegato – riguarda sia il mercato privato che quello pubblico, ormai poco attrattivo visto che veniamo da decenni di abbandono”.
Ma nella sfida che si apre il ministro è pronto ad utilizzare alcuni strumenti che ritiene essenziali per raggiungere gli obiettivi. Innanzitutto, “il Portale inPA – sviluppato dal Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Almaviva che entro il 2023, ospiterà anche i bandi dei concorsi pubblici ordinari, in sinergia con la Gazzetta Ufficiale, nonché le procedure di mobilità dei dipendenti pubblici”.
Vi è poi “Capacity Italy il nuovo portale di assistenza tecnica per sostenere le amministrazioni pubbliche in prima linea nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E’ un vero e proprio sportello, in grado di fornire al personale tecnico e amministrativo concretamente impegnato nella realizzazione del PNRR le risposte relative a tutte le fasi di attuazione dei progetti, dalla redazione dei bandi alle fasi di rendicontazione e monitoraggio, secondo le indicazioni concordate dal Governo con la Commissione Europea”. Infine, il ministro ha annunciato che “è in via di definizione una task force sui Comuni in predissesto con alcuni consulenti in grado di supportare le amministrazioni nelle scelte di bilancio in linea coi dettami forniti dal Mef”.
Da ultimo Brunetta ha rivendicato il fatto che il Pnrr non lascerà come eredità solo infrastrutture e riforme, ma anche capitale umano. “Alla fine del quinquennio il 40% del milione di persone selezionate per attuare il PNRR, potrà entrare nella pubblica amministrazione con procedure straordinarie. Abbiamo messo in moto un metabolismo – ha concluso il ministro – che sta di fatto scardinando il blocco del metabolismo dei decenni precedenti”.
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