CCNL Funzioni Centrali 2022-2024, ottiene la firma definitiva

Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2022-2024 delle Funzioni Centrali, ha ottenuto la firma definitiva, annunciando una serie di innovazioni significative per il settore

28 Gennaio 2025
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In data 27 gennaio 2025, si concludono le procedure di controllo, l’ARAN e le parti sindacali hanno sottoscritto in via definitiva al testo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2022-2024 delle Funzioni Centrali (pdf), che coinvolge circa 195.000 dipendenti tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. A seguito di tale firma, dal giorno successivo, il contratto può entrare definitivamente in vigore ed esplicherà i suoi effetti nei confronti di tutti i dipendenti rientranti nel comparto delle Funzioni Centrali. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso grande soddisfazione per questo accordo, sottolineando il suo ruolo cruciale nel percorso di riforma e miglioramento dell’efficienza della Pubblica Amministrazione, parallelo agli sforzi nel comparto Difesa-Sicurezza.

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Il CCNL introduce miglioramenti sia in termini economici che di condizioni lavorative. Tra le novità più rilevanti, vi è un aumento retributivo medio di 165 euro mensili per tredici mensilità, che si traduce in circa mille euro di arretrati fino a dicembre 2024 per i dipendenti. Il contratto sperimenta anche la settimana lavorativa compressa in quattro giorni, consentendo ai lavoratori di concentrare le 36 ore settimanali per promuovere un miglior equilibrio tra vita lavorativa e privata, a discrezione dei datori di lavoro.
Importanti aggiornamenti riguardano anche il lavoro agile, che viene potenziato con regole uniformi per i buoni pasto e maggiore flessibilità nella scelta delle giornate di lavoro da remoto. Sono state introdotte disposizioni per facilitare l’accesso allo smart working per i dipendenti con esigenze particolari, come la cura di familiari disabili o con specifiche condizioni di salute.
Inoltre, il contratto prevede l’introduzione di norme relative all’age management, valorizzando l’esperienza dei lavoratori senior attraverso iniziative di mentoring con i più giovani, e viceversa, specialmente nelle competenze digitali e nell’uso dei social media. Ai dipendenti di età superiore ai 60 anni vengono garantite due ore aggiuntive di permesso annuo per visite mediche e terapie.
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Il Ministro Zangrillo ha ringraziato tutte le parti coinvolte per il raggiungimento di questo traguardo e ha ribadito l’impegno del governo nel promuovere il benessere dei dipendenti pubblici. Un impegno che si conferma con la convocazione imminente di un tavolo con i sindacati per discutere il proseguimento delle politiche contrattuali e per preparare il terreno al rinnovo del contratto per il periodo 2025-2027.

Si legga anche:
CCNL Funzioni centrali: Cgil, Uil e Usb non firmatarie della contrattazione integrativa;
Firmata l’ipotesi di CCNL Funzioni Centrali: novità per i 194mila statali;
CCNL Comparto Funzioni Centrali: Governo e Aran rottura nelle trattative sindacali.

Le novità


Gli elementi maggiormente caratterizzanti si riassumono in:
a) interventi volti a agevolare l’attuazione del nuovo sistema di classificazione del personale. Sul punto si segnala, ad esempio, il rafforzamento del sistema di incarichi di posizione organizzativa e professionale, volto a valorizzare le competenze professionali dei lavoratori ed allo stesso tempo prevede un riconoscimento stabile a coloro cui per almeno 8 anni sia stato affidato un incarico di posizione organizzativa;
b) miglioramenti nella regolamentazione del lavoro a distanza anche mediante un possibile ampliamento delle giornate svolte in tale modalità per i lavoratori che abbiano particolari esigenze di salute o necessità di assistere familiari disabili;
c) possibilità di erogazione del buono pasto anche nelle giornate di lavoro svolte in modalità agile;
d) un ulteriore sviluppo degli istituti di partecipazione sindacale, quale segnale della volontà delle parti di mantenere un dialogo costruttivo e collaborativo tra Amministrazioni e Organizzazioni sindacali;
e) possibilità, in via sperimentale e garantendo comunque qualità e livello dei servizi resi all’utenza, di poter articolare l’orario di lavoro di 36 ore settimanali su quattro giorni, previa adesione volontaria da parte dei lavoratori;
e) rivisitazione di alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL, che ha portato all’ampliamento delle ore di permesso per espletamento di visite, terapie o prestazioni diagnostiche, ai dipendenti con più di 60 anni di età;
f) previsione, in linea con gli indirizzi normativi europei e nazionali, di una nuova clausola sull’ “Age management”, con l’introduzione di strumenti organizzativi atti a valorizzare i punti di forza delle diverse generazioni presenti nelle amministrazioni, affrontare l’invecchiamento della forza lavoro, gestire il prolungamento della vita lavorativa e promuovere le pari opportunità fra lavoratori di diverse fasce di età.

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