Le auto blu (cioè quelle di rappresentanza in uso ai vertici delle amministrazioni, o comunque di servizio guidate da un autista) sono passate da 7.162 unità del gennaio 2013 a 6.504 unità nel novembre 2013; mentre le auto “grigie” sono passate da 53.277 a 50.077 unità.
Il parco auto complessivo, in dieci mesi, è passato da 60.439 a 56.581 vetture (delle quali 6.504 “auto blu”), con un calo del 6,4 % rispetto a gennaio 2013 (dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 la riduzione era stata del 3,1%). Dall’inizio dell’anno il parco auto della Pubblica amministrazione è diminuito di 3.741 vetture, in linea con il trend di riduzione degli ultimi anni.
La riduzione delle auto consente di stimare una diminuzione della spesa per il 2013 pari a circa 110 milioni di euro, che si aggiunge a quella registrata nel 2012 (rispetto al 2011) di circa 130 milioni di euro. Il risparmio complessivo rispetto al 2011 sale quindi a 240 milioni di euro annui.
A rilevarlo è il censimento permanente delle auto pubbliche, realizzato da Formez PA su incarico del Ministero per la PA e la Semplificazione, aggiornato al 1° novembre 2013.
(i dati delle singole amministrazioni in tempo reale sono disponibili sulla banca dati delle auto della pubblica amministrazione: Censimento auto PA)
Gli enti che partecipano al censimento sono stati 8.345, pari al 95% dell’universo di riferimento. La risposta delle amministrazioni si distingue per l’escalation positiva: si è passati, infatti, dal 59,2% degli enti rispondenti nel dicembre 2011 al 95% del novembre 2013, percentuale ormai stabile dall’agosto di quest’anno. Il 5% delle amministrazioni non ha risposto al censimento: questi enti, in base alle nuove norme, dovranno ridurre del 50% le spese per auto di servizio.
Il nuovo dossier presentato da Formez PA sui dati del censimento permanente delle auto pubbliche è previsto dai DPCM 3 agosto 2011 e 12 gennaio 2012. L’obiettivo è quello di valutare l’impatto delle policies varate in materia dal Governo, divenute più stringenti grazie alla Legge di stabilità del 24 dicembre 2012 n. 228, che espressamente prevedeva, fino al 31 dicembre 2014, il divieto per le PA di acquisto di nuove autovetture e di stipula di contratti di locazione finanziaria aventi ad oggetto autovetture. Unica eccezione è rappresentata dagli acquisti per “i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza”.
Successivamente, il recente Decreto sulla Pubblica Amministrazione (D.L. 101/2013) ha previsto che “le PA non potranno acquistare automobili o stipulare contratti di locazione finanziaria fino al 31 dicembre 2015. Per quelli che non rispettano l’obbligo di partecipare al Censimento permanente (istituito con il DPCM del 3 luglio 2012) scende del 50% la possibilità di spesa in acquisto, manutenzione e noleggio delle auto e acquisto buoni taxi, rispetto alla spesa prevista nel 2013. “Nei casi in cui è ammesso l’acquisto di nuove autovetture, le amministrazioni pubbliche ricorrono a modelli a basso impatto ambientale e a minor costo d’esercizio, salvo motivate e specifiche eccezioni”.
Dati di dettaglio
Amministrazione centrale
Prendendo in esame solo la Pubblica amministrazione centrale, da gennaio a fine ottobre si è passati da 4.819 a 4.294 vetture.
Nel dettaglio:
- le auto blu sono passate da 2.004 a 1.681 unità,
- tutte le altre vetture sono passate da 2.815 a 2.613 unità.
Amministrazione locale
Se si focalizzano solo i dati relativi alla PA locale, in dieci mesi si è passati da 55.620 a 52.287 automobili.
In particolare:
- le auto blu sono scese da 5.158 a 4.823 unità,
- le altre tipologie di vetture sono passate da 50.462 a 47.464 unità.
A ridurre il maggior numero di vetture nel 2013 sono state le amministrazioni della Toscana (-14,2), Puglia (- 9,8%), Lazio (-9.6%), e Veneto (-8,8%).
Al 1° novembre 2013 le regioni con il maggior numero di “auto blu” risultano essere Sicilia (784), Campania (545), Lombardia (498), Lazio e Puglia (ex aequo a quota 354), Calabria (315), Sardegna (264),
Da inizio anno al 1° novembre 2013 sono state registrate 4.520 dismissioni, cioè auto non più nella disponibilità dell’ente, sia per alienazione della vettura in proprietà o comodato d’uso, sia per scadenza del contratto di noleggio. Di queste, 753 riguardano le auto blu (pari al 16% del totale). Il più elevato numero di dismissioni si è riscontrato nei comparti dei Consigli regionali e Province autonome (-20% della disponibilità a inizio anno) e nei Ministeri (-16.5%).
Considerando il saldo tra acquisizioni e dismissioni, dall’inizio dell’anno, le amministrazioni centrali sono state più virtuose di quelle locali (-12,1% contro il -5,9%; i Ministeri sono in testa con il -14,9%, a seguire i Consigli regionali e Province Autonome con -14,1%), mentre le amministrazioni locali che si sono maggiormente distinte sono quelle della Toscana (-11,7), Piemonte (-9,4%) e Lazio (-9%)
Prendendo in esame solo le amministrazioni locali, al 1 novembre 2013 risulta di proprietà l’83% delle auto. Il resto è in leasing/noleggio o in comodato d’uso. Nella PA centrale, invece, la percentuale delle auto di proprietà è del 67,1%.
Osservazioni di sintesi
Continua la riduzione del parco auto, sia pure con differenze di rilievo a livello di comparto. Permane, inoltre, un gap tra regioni del Centro-Nord virtuose e alcune amministrazioni del Mezzogiorno, caratterizzate da un forte ritardo nella riduzione.
Va ribadito che il 5% delle amministrazioni che non ha risposto al censimento, in base alle nuove norme, dovrà ridurre del 50% le spese per auto di servizio.
Emerge infine l’esigenza di incrementare forme flessibili di acquisizione e utilizzo, in grado di ridurre i costi fissi (in particolare per il personale addetto), e di incentivare formule innovative (car sharing, assegnazioni delle auto in condivisione tra settori diversi della amministrazione, convenzioni per l’uso mirato di taxi, ecc.).
I dati del censimento sono reperibili sui siti:
– Formez PA
– Censimento auto PA
(FONTE: Dipartimento Funzione Pubblica)
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