Come cambia il rapporto di lavoro part-time (anche per le PA) ed intermittente

31 Luglio 2015
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La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro rende noto che “lavoro part-time applicabile anche alle pubbliche amministrazioni e lavoro a chiamata regolamentato dalla contrattazione collettiva. Queste alcune delle novità sul rapporto di lavoro a tempo parziale e sul lavoro intermittente, introdotte dal decreto legislativo n. 81/2015 sul riordino delle tipologie contrattuali, che vengono analizzate dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nella circolare n.18/2015. Nello specifico del lavoro part-time il Legislatore interviene abrogando integralmente il D.Lgs. n. 61/2000, unificando, dopo ben dodici anni, la disciplina applicabile al settore pubblico e quella applicabile al settore privato.

Non viene più riproposta, inoltre, la divisione tra part-time orizzontale, verticale e misto e vengono ricomprese nelle clausole elastiche (variazione della durata della prestazione) le clausole flessibili che comportavano la facoltà di variare la collocazione dell’orario di lavoro. Nell’ambito del lavoro intermittente, invece, il Legislatore ribadisce che sia la contrattazione collettiva a definire le esigenze per l’utilizzo del lavoro a chiamata, mentre in sua assenza dovrà intervenire un apposito decreto ministeriale di cui, però, ancora oggi, non si ha traccia

Clicca qui per visualizzare il testo della circolare della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro 30/7/2015, n. 30

 

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