Con la nascita del Super-Inps a rischio i pagamenti delle pensioni

La confluenza dell’Inpdap e dell’Enplas nell’Inps porterà ad un disavanzo dell’ente di circa 6 miliardi di euro nel 2012 e di 7 miliardi di euro nel 2013 e nel 2014. Si teme per la sostenibilità del sistema pensionistico pubblico

Marcello Serra 10 Luglio 2012
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Con la confluenza dell’Inpdap e dell’Enpals nell’Inps e, quindi, la nascita del Super-Inps, “l’incidenza della spesa per prestazioni previdenziali e assistenziali sul Pil “si attesta al 19,22%” nel 2012 “rispetto al 13,79% delle previsioni originarie”. Lo si legge nella prima nota di variazione del bilancio preventivo 2012 dell’Istituto di previdenza, il primo bilancio del cosiddetto Super-Inps, approvata oggi dal Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza. “L’assunzione da parte dell’Inps del deficit imputabile al soppresso Inpdap comporterà nel breve periodo un problema di sostenibilità dell’intero sistema pensionistico pubblico”. Lo scrive il Consiglio di indirizzo e vigilanza, nella prima nota di variazione di bilancio 2012 del SuperInps, in cui chiede al governo “interventi correttivi”.

La gestione finanziaria di competenza dell’Inps con l’incorporazione dell’ex Inpdap e dell’ex Enpals, infatti, segnerà un disavanzo di quasi 6 miliardi di euro (5,977) nel 2012, a causa del rosso che lo stesso Inpdap porta con sè. Il disavanzo, secondo quanto emerge dalla stima contenuta sul bilancio preventivo 2012 e approvata oggi dal Civ, è destinato a salire e a sfiorare i 7 miliardi di euro sia nel 2013 (6,936) che nel 2014 (6,963).

Nel 2012, si legge nel documento, si stima quindi un “disavanzo finanziario di competenza di 5,977 miliardi di euro a fronte del disavanzo di 736 milioni previsto nel bilancio originario” dell’Inps. Il Civ sottolinea che il “peggioramento” del disavanzo economico rispetto al preventivo è “interamente imputabile alla gestione ex Inpdap che chiude con un disavanzo di 5,843 miliardi, mentre la gestione ex Enpals chiude con un avanzo economico di esercizio pari a 306 milioni”. Quindi “al netto della gestione ex Inpdap il risultato sarebbe stato positivo per circa un miliardo”.

Nel documento si rileva, inoltre, che tale disavanzo “è quasi totalmente ascrivibile alla gestione ex-Cpdel” ossia il trattamento pensionistico del personale degli enti locali “imputabile per la maggior parte al blocco del turnover che ha impedito agli enti locali di assumere personale nel caso in cui non veniva rispettato il patto di stabilita”. Il blocco del turnover “che riguarda anche le amministrazioni statali e quasi tutto il pubblico impiego – viene ancora sottolineato – causa una consistente contrazione delle entrate contributive, a fronte delle quali si rileva un continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali, determinando nella gestione ex Inpdap crescenti deficit patrimoniali”.

La Uil. Per la Uil, “con l’incorporazione dell’Inpdap e dell’Enpals si sono prodotti effetti disastrosi per la situazione patrimoniale dell’Inps con una riduzione di quasi 5 miliardi di euro interamente ascrivibili al disavanzo economico dell’Inpdap”. E l’incorporazione dei due enti “è stata decisa con una certa leggerezza perchè non sono state adeguatamente ponderate le normative così eterogenee esistenti”.

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