La riforma introduce un sistema concorsuale articolato in prove, valutazione dei titoli o entrambi. Per quanto concerne la tipologia “mista”, la fase di valutazione può essere funzionale all’ammissione alla prova successiva o contribuire direttamente alla formazione del punteggio finale, cui partecipa anche l’eventuale esperienza professionale pregressa o le certificazioni di servizio. A tal fine, la proposta di regolamento dell’ANCI individua i titoli cui può essere riconosciuta validità nonché il punteggio corrispondente; ciò assume rilevanza soprattutto per quanto concerne i profili “a elevata specializzazione tecnica”: in questo caso bisognerà utilizzare titoli che assicurino competenze in linea con le posizioni bandite. Il quaderno ANCI si sofferma poi sulle prove pratiche, in considerazione dell’importanza che rivestono per gli Enti locali cui spesso occorre del personale da destinare ad attività sul territorio. L’Associazione propone di mantenere in vita detta tipologia di prova, magari utilizzando la modalità telematica per l’elaborazione di atti quali verbali, casistiche o traduzioni. Diversa questione per le prove di natura manuale: in tal caso è impossibile rinunciare allo svolgimento in presenza, garantendo pur sempre il rispetto del Protocollo di sicurezza approvato dal Comitato tecnico scientifico. Infine, l’ANCI si sofferma sulle Linee da guida da adottare in caso di prove da remoto e sull’obbligo di utilizzo di apparecchiature digitali, stemperato dalle disposizioni programmatiche del Quaderno.
Concorsi pubblici: la proposta di regolamento dell’ANCI per gli Enti locali
Nel Quaderno operativo elaborato dall’Associazione dei Comuni sono individuati i titoli validi ai fini della valutazione. Confermate le prove pratiche
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