“Non è pensabile che lavoratrici e lavoratori già fortemente penalizzati sul piano economico siano chiamati ad ulteriori sacrifici. Vogliamo un contratto vero che rinnovi la parte normativa e sostenga le retribuzioni dei dipendenti pubblici – aggiungono i quattro segretari generali – soprattutto se, in una fase di austerità e di ottusi tagli lineari, è ai lavoratori che si chiedono sforzi per modernizzare le pubbliche amministrazioni e aiutare il Paese nella ripresa”.
“Il contratto è un diritto e – concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili – speriamo che almeno la Commissione Lavoro riesca a farsi carico di ricordarlo al Parlamento e al Governo”.
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