LEGGI il RAPPORTO ANAC
Oltre il 90% dei casi di ‘whistleblowing’ avvengono nel settore pubblico. Nel 56,3% a segnalare è un dipendente pubblico, nel 12,3%, invece, è un dirigente pubblico.
Chi segnala lavora prevalentemente nelle Regioni o negli enti locali (36,2% dei casi). A seguire, altre amministrazioni (ministeri, enti, autorità portuali) 17%, istituzioni scolastiche (università, conservatori, licei) 16.8%, aziende sanitarie e ospedaliere (15%). Da inizio anno, Anac ha già inviato 16 segnalazioni alla competente Procura della Repubblica per fatti di rilievo penale, 10 alla Corte dei conti (sussistenza di danno erariale), 15 all’Ispettorato della Funzione pubblica. Il 42,8% delle segnalazioni sono state effettuate al Sud, il 32,3% al Nord, il 21,8% al Centro, meno dell’1% dall’estero (2,4% non indicato).
“Il rapporto presentato oggi è fatto da luci e ombre, restano alcune criticità” ha detto il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, “tuttavia c’è un miglioramento sulla qualità e la quantità delle segnalazioni“. Per Cantone “l’incremento delle segnalazioni non è il segnale di un aumento della corruzione, ma al contrario è il segnale dell’aumento dell’anticorruzione e significa che le persone non girano più la testa dall’altra parte“.
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