Dirigente pubblico nominato presidente di azienda speciale

I compensi ricevuti vanno restituiti se manca l’autorizzazione: sintesi dell’ordinanza della Corte di Cassazione (Sez. Lavoro), 25 giugno 2020, n. 12626

29 Giugno 2020
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Un dirigente scolastico è stato nominato da un Ente locale presidente del Consiglio di Amministrazione di un’Azienda Speciale, in mancanza dell’autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza. Secondo la Cassazione (ordinanza n. 12626/2020) i compensi ricevuti vanno restituiti non trattandosi di incarico di natura politica ma gestionale.

Il fatto

Un dirigente pubblico è stato nominato Presidente del Consiglio di amministrazione di un’Azienda Speciale, ma in difetto di autorizzazione rilasciata dall’amministrazione scolastica di appartenenza, si è visto condannare alla restituzione dei compensi illegittimamente ricevuti, sia da parte del Tribunale di primo grado che, successivamente, dalla Corte di appello. A dire della sentenza dei giudici di secondo grado, il dirigente scolastico prima dell’assunzione della carica avrebbe dovuto avere la preventiva autorizzazione dalla propria amministrazione, applicando le disposizioni di cui all’art. 53 del d.lgs. 165/2001, dove è previsto il divieto al pubblico dipendente di svolgere, senza autorizzazione, incarichi, anche occasionali retribuiti in qualunque forma e non rientranti nei compiti e nei doveri di ufficio. È stato, infatti, precisato come l’elenco delle attività espletabili senza autorizzazione anche se retribuite è tassativo e che non vi sono ricomprese quelle relative ad incarichi pubblici elettivi o a questi equiparati, a meno che il pubblico dipendente non sia collocato…

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