Disponibilità, comando e mobilità: il trattamento economico

Ecco le più recenti indicazioni che provengono da Inps e Corte ci Cassazione su: personale collocato in disponibilità, dipendenti trasferiti in mobilità, indennità di amministrazione e compensi.

Il personale collocato in disponibilità ha diritto solamente allo 80% del trattamento economico fondamentale in godimento. Il personale del comune utilizzato dai giudici di pace non ha diritto alla indennità di amministrazione che contrattualmente è erogata ai dipendenti del Ministero della Giustizia. Ai dipendenti trasferiti in mobilità continuano a spettare il trattamento economico fondamentale e le indennità fisse e continuative in godimento. Il tetto dei compensi che spettano loro deve essere determinato complessivamente, dando luogo al diritto alla percezione per la differenza di un assegno ad personam riassorbibile con i miglioramenti contrattuali. Sono queste le più recenti indicazioni che provengono, rispettivamente, da una circolare dell’Inps e da tre sentenze della Corte ci Cassazione, sezione lavoro.

Personale in disponibilità

Ai dipendenti pubblici collocati in disponibilità spetta l’80% del trattamento economico in godimento: la materia è disciplinata, lo ricordiamo, dagli articoli 33, 34 e 34 bis del D.Lgs n. 165/2001.
Le conseguenze sul trattamento economico e su quello previdenziale sono illustrate dalla circolare dell’Inps n. 114 del 13 luglio 2017, “Gestione dipendenti pubblici – personale collocato in disponibilità di cui agli articoli 33, 34 e 34-bis del Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n.165 – chiarimenti adempimenti contributivi e riflessi sul trattamento pensionistico e previdenziale”.

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