La Fornero ricomincia da tre. Un super ente previdenziale al posto di Inps, Inpdap e Enpals per risparmi fino a 3 miliardi di euro. Il progetto di un unico istituto previdenziale per i dipendenti pubblici e privati, su cui si è scritto fiumi di inchiostro in questi anni e che veniva abbozzato a livello di sinergia tra enti nell’ultima manovra del governo Berlusconi, potrebbe diventare legge con la manovra che sarà approvata lunedì al consiglio dei ministri.
Il ministro del lavoro, Elsa Fornero, ha infatti ripreso sotto esame la proposta dell’ex ministro del lavoro del governo Prodi, Cesare Damiano. Del resto l’attuale capo di gabinetto del welfare è Francesco Tomasone, già capo di gabinetto con Damiano, e poi i tempi stretti di una manovra che è complessa ed articolata richiede giocoforza il riutilizzo di dossier già pronti. Questo il caso anche dell’Agenzia per il commercio con l’estero, a cui aveva lavorato l’ex ministro dello sviluppo, Paolo Romani, e che è rispuntata in una bozza di manovra.
La fusione dei tre enti previdenziali, Inps, Inpdap e Enpals, consentirebbe a regime di risparmiare tra i due e i tre miliardi di euro. Attraverso una governance più snella, riorganizzazione del personale, riduzione della dirigenza. E soprattutto la dismissione degli immobili e la unificazione egli appalti di gestione a partire da quello del sistema informatico. Potrebbe essere questa anche l’occasione per una riconversione dell’Indpap che potrebbe andare a gestire la partita della previdenza complementare da rafforzare, rendendola obbligatoria per tutti, vista l’esiguità dei futuri assegni previdenziali. Molto più complicato invece far seguire all’unificazione degli enti l’unificazione delle aliquote previdenziali. Questa riforma ancora non è abbozzata.
Alessandra Ricciardi
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