Più volte abbiamo sottolineato, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, come l’adesione alla previdenza complementare debba essere una scelta consapevole in quanto tale azione pone le premesse per un cambiamento importante nella vita del lavoratore: quando è ancora in attività, infatti, comporterà un risparmio previdenziale aggiuntivo rispetto ai contributi che, obbligatoriamente, è già tenuto a versare; quando sarà in pensione, invece, si tradurrà in una rendita/in un capitale su cui poter contare per migliorare il proprio tenore di vita.
E’ una scelta, dunque, troppo personale per essere demandata ad altri che mai possono conoscere fino in fondo le attitudini, le propensioni, le prospettive, le speranze del diretto interessato.
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