Prosegue la manutenzione del federalismo fiscale avviata dal nuovo Governo. Alle modifiche su Imu e addizionale regionale Irpef contenute nella manovra di Natale si aggiunge, con il milleproroghe, lo slittamento ad aprile 2012 del termine per l’arrivo dei primi fabbisogni standard di Comuni e Province. Ma l’impatto sulle autonomie del provvedimento atteso in Gazzetta prima della fine dell’anno non si ferma qui vista la presenza di norme su piccoli Comuni, poteri sostitutivi dei prefetti e Ato. La proroga sui fabbisogni standard somiglia molto a un atto dovuto. Entro il 2011 sarebbero dovuti arrivare i nuovi livelli standard di spesa per un terzo delle funzioni degli enti locali così da cominciare ad applicarli dal 2012. Fatto sta che le difficoltà incontrate dalla società studi di settore Sose Spa nell’individuare correttamente la posta certificata di Comuni e Province per l’invio dei questionari e i ritardi nella compilazione da parte di questi ultimi hanno reso necessario lo spostamento in avanti di quattro mesi della scadenza per la loro determinazione. I fabbisogni dovranno arrivare entro il 30 aprile in modo da cominciare ad applicarli comunque nel 2012. Più politica che tecnica, visto il pressing attuato nei mesi scorsi da Anci e Uncem, è la proroga della stretta sui municipi con meno di 1.000 abitanti. La nascita delle unioni di Comuni previste dalla manovra di Ferragosto per gestire in forma associata tutte le funzioni fondamentali non avverrà prima del 2013 poiché il Dl approvato venerdì scorso proroga di 12 mesi quasi tutte le scadenze per i piccoli Comuni. Un arco temporale più ampio che i sindaci useranno per contrattare con l’Esecutivo una riforma organica e condivisa degli enti di minori dimensione, al posto degli interventi spot fin qui contenuti nelle manovre precedenti. Il pacchetto autonomie del milleproroghe dovrebbe prevedere poi l’estensione all’intero 2012 del potere sostitutivo dei prefetti in caso di mancata approvazione dei bilanci preventivi da parte di Comuni e Province. Laddove è destinato a sopravvivere per altri sei mesi il contributo che ogni ente locale deve versare all’Agenzia autonoma per la gestione dei segretari comunali e provinciali. Un obolo che sarebbe dovuto sparire già nel 2011 ma che resterà in vita a causa del ritardo nel trasferimento al ministero dell’Interno di uomini e risorse della predetta Agenzia. Degna di nota è infine la proroga della dead line per gli Ato. Le autorità di ambito territoriale, che in parecchie realtà d’Italia si occupano di rifiuti e risorse idriche, sarebbero dovute scomparire entro fine 2010. E invece, grazie alla terza proroga consecutiva, arriveranno almeno alla fine del 2012.
Eugenio Bruno
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