Ad oggi, però, non si sa quante sono le amministrazioni che hanno utilizzato questo meccanismo e quanti sono i dipendenti pubblici finiti in mobilità obbligatoria. Al dipartimento della Funzione pubblica è ancora in corso il monitoraggio della situazione. In attesa che arrivino i risultati, il caso più significativo riguarderebbe la fusione tra Inps e Inpdap: un accorpamento che comporterebbe, stando alle prime stime, ad almeno 5 mila esuberi nella fascia dirigenziale. Tutti pronti per essere collocati in mobilità obbligatoria.
E di mobilità obbligatoria ha parlato proprio ieri anche il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, come possibile meccanismo da utilizzare, nell’ambito della spending review «per gestire le eccedenze».
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