Gli stipendi? Sempre d’oro

Marcello Serra 10 Luglio 2013
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I maxistipendi dei top manager pubblici sono finiti di nuovo nel mirino dopo il velenoso botta e risposta tra Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, e l’ex ammiraglio del Tg1 Augusto Minzolini, ora senatore Pdl, in seno alla commissione di Vigilanza Rai guidata dal grillino Roberto Fico. Tra i due c’è stato uno scambio (al vetriolo) nel corso del quale sono volati numeri (iperbolici) riguardanti le buste paghe che circolano nei corridoi della televisione pubblica. Morale: Gubitosi oggi intasca intorno ai 650 mila euro annui, mentre il giornalista ha uno stipendio “congelato” superiore ai 500 mila euro. E Gubitosi ha anche accusato Minzolini di aver fatto prendere al Tg1 la multa più alta degli ultimi anni, 150 mila euro (per mancato pluralismo). CERTE BUSTE PAGA EXTRALARGE La Rai però è soltanto uno dei tanti paradisi impermeabili alla recessione dove c’è di mezzo lo Stato. Si è così riacceso un faro sugli emolumenti, spesso a sei zeri, percepiti dagli alti dirigenti delle società pubbliche. In tutto sono 32 quelle collegate direttamente al ministero dell’Economia. Da Eni a Enel, da Finmeccanica a Ferrovie dello Stato. Addirittura 5 mila, stando a un dato fornito dalla Corte dei Conti nel 2012, quelle che invece accolgono nel proprio azionariato gli enti territoriali. Ma quanto guadagnano oggi i top manager della discordia? Altroché Gubitosi e Minzolini! La conferma arriva dalle relazioni sulle remunerazioni relative all’anno 2012 presentate in questi mesi. Per rendersi conto della situazione, basta dare uno sguardo agli stipendi formato extralarge degli ad, gli amministratori delegati. Alessandro Pansa , di Finmeccanica (di cui è appena diventato presidente Gianni De Gennaro), ha percepito lo scorso anno 1,69 milioni di euro (stipendio composto da una quota ssa pari a 816 mila euro). Mentre Giovanni Gorno Tempini , alla guida della Cassa Depositi e Prestiti (che tra le altre cose detiene il 25,76% di Eni), si è accontentato, tutto compreso, di poco più di un milione di euro. Fulvio Conti , ad di Enel, ne ha incassati 4 (e spiccioli). Di cui oltre 2,5 di bonus. Ancora di più a Paolo Scaroni di Eni: a lui sono andati 6,397 milioni (1,445 milioni di fisso). Lo stipendio di Massimo Sarmi , Poste Italiane, ammonterebbe a circa 1 milione e mezzo. Mauro Moretti , ad delle Ferrovie dello Stato, nel 2012 ha preso 870 mila euro (140 mila di premi). HANNO RITOCCATO IL TETTO DEI MANAGER Di ridurre i salari, tuttavia, neanche a parlarne. Almeno per adesso. Con tanti cari saluti alla crisi che, un giorno alla volta, erode il reddito delle famiglie italiane. Già, perché gli stipendi faraonici corrisposti ai top manager pubblici non si toccano. Costi quel che costi. Ci ha provato il governo Monti, che con il «decreto Salva Italia» ha introdotto un tetto ai salari dei dirigenti della pubblica amministrazione pari a 294 mila euro. Tetto che, per giunta, all’inizio di quest’anno è stato ritoccato, ovviamente verso l’alto. Aumento nell’ordine del 3,1 per cento. Ma l’ex premier avrebbe voluto porre un limite anche ai compensi dei manager delle partecipate. Missione impossibile. La mozione Tomaselli ( Salvatore, senatore del Pd , ndr) sulle nomine dei manager recentemente approvata in Senato potrebbe riaprire i giochi stando alle dichiarazioni rilasciate dal viceministro dell’Economia Stefano Fassina. Vedremo. Francesco Boccia, p r e s id e nt e d e l l a commissione Bilancio della Camera, non ne è così convinto: «Le partecipate presentano un azionariato vasto ed eterogeneo e mettere d’accordo tutti non è facile». A ogni modo, la storia dei tetti alle buste paga dei dirigenti pubblici affonda le radici lontano nel tempo. «Il primo a introdurre un limite di 250 mila euro è stato nel 2007 il governo Prodi», racconta Boccia, «solo che poi gli artisti Rai, molti dei quali intascavano cifre decisamente superiori alla quota stabilita dall’esecutivo, si sono rivoltati e hanno chiesto una serie di deroghe ad personam . Quel tetto, con Berlusconi a Palazzo Chigi, alla fine è saltato». PREMI LEGATI AI RISULTATI Da capo a dieci. Il tema però è all’ordine del giorno e in Parlamento se ne discuterà ancora. «In futuro potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di tagliare la quota fissa ampliando quella variabile, derivante dai premi legati alle performance aziendali», suggerisce il presidente della commissione Bilancio di Montecitorio. I top manager in fondo stanno facendo qualcosa di simile già per conto loro. Come Alessandro Pansa di Finmeccanica e Fulvio Conti di Enel che hanno annunciato nei mesi precedenti che il 2013 porterà con sé tagli e sacrifici per tutti. Loro compresi. Nel complesso però la matassa dei megastipendi appare difficilmente districabile. Il tutto a vantaggio dei sovrani del management pubblico che continuano (e probabilmente continueranno) a riscuotere paghe da Paperoni.

IL DIRETTORE DELLA RAI Luigi Gubitosi 650.000 Euro

Luigi Gubitosi , 52 anni, è direttore generale della Rai dal 17 luglio 2012, quando è stato chiamato da Mario Monti. Il suo stipendio è di 650 mila euro annui.

IL SENATORE Augusto Minzolini 500.000 Euro

Augusto Minzolini , 54, senatore del Pdl, ha diretto il Tg1 dal 2009 al 2011. In aspettativa e in causa con la Rai con stipendio congelato di 500 mila euro l’anno. Augusto Minzolini ha partecipato a due flm di Nanni Moretti, Io sono un autarchico, del 1976, ed Ecce bombo , del 1978

FINMECCANICA Alessandro Pansa 1,69 milioni

Alessandro Pansa , 51 anni, amministratore delegato di Finmeccanica, ha percepito nel 2012 1,69 milioni di euro.

FERROVIE Mauro Moretti 870.000 euro

Mauro Moretti , 59, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, nel 2012 ha guadagnato 870 mila euro.

ENI Paolo Scaroni 6,397 milioni

A Paolo Scaroni , 66 anni, amministratore delegato dell’Eni, sono andati 6,397 milioni (con ben 1,445 di fsso).

ENEL Fulvio Conti 4,017 milioni

Fulvio Conti , 65, amministratore delegato e direttore generale di Enel, ne ha incassati 4 (con un fsso di 1,423 milioni).

CASSA DEPOSITI G. Gorno Tempini 1,035 milioni

Giovanni Gorno Tempini , 50, amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, ha guadagnato un bel milione abbondante.

– Il termine per fare la riforma dell’Imu scade il prossimo 31 agosto 3O4.000 Il governo Monti aveva introdotto il tetto ai salari dei dirigenti della pubblica amministrazione pari a 294 mila euro. Ora è stato ritoccato a 304.000 1,8% Secondo una stima del Fondo monetario internazionale, il Pil calerà quest’anno dell’1,8 per cento

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