I rapporti fra il procedimento disciplinare e il procedimento penale

Con una recente decisione a sommesso parere di chi scrive, la Suprema Corte solleva un importante problema inerente le ultime modifiche apportate all’art. 55 ter del D.lgs n. 165/2001, riguardante i rapporti fra il procedimento disciplinare e il procedimento penale.

8 Novembre 2017
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Con  una recente decisione – Cass. civ. Sez. lavoro, Sent.  19/10/2017, n. 24752 –  a sommesso parere di chi scrive, la Suprema Corte  solleva un importante problema inerente le ultime modifiche apportate all’art. 55 ter del D.lgs n. 165/2001,  riguardante  i rapporti fra il procedimento disciplinare e  il  procedimento penale.
Vediamo preliminarmente i fatti.
La Corte di Appello aveva  confermato la pronuncia di primo grado con la quale era stata  accolta l’impugnativa del licenziamento disciplinare proposta da un dipendente nei confronti  del proprio datore di lavoro  Poste Italiane Spa.
La Corte territoriale aveva  condiviso l’iter argomentativo svolto dal primo giudice affermando che, con il contestato provvedimento espulsivo, la società aveva reiterato l’esercizio del potere punitivo in relazione a fatti già contestati e sanzionati con una precedente sospensione dal servizio e dalla retribuzione per giorni dieci, “in tal guisa consumando un potere disciplinare che, una volta esercitato, non può essere nuovamente attivato per gli stessi fatti già sanzionati”.
Per la cassazione di tale sentenza ha proposto ricorso Poste Italiane Spa con due motivi.

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